Scontro aperto tra Cai e Regione: è polemica

Scontro aperto tra Cai e Regione: è polemica
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Il Cai e la Regione Valle d’Aosta sono ormai ai ferri corti. A fari divampare la polemica è stato il presidente della Regione Renzo Testolin che lunedì scorso, 24 luglio, nella consueta conferenza stampa di Giunta, parlando dei contributi concessi ai gestori dei rifugi, fra i quali figura il Cai, ha evidenziato come il Club alpino italiano «Non sempre ci fa una buona pubblicità e nei confronti del quale l’Amministrazione è comunque attenta a sostenere le iniziative di efficientamento dei rifugi da loro gestiti». A rincarare la dose è stato durante il Consiglio Valle l’assessore al Turismo Giulio Grosjacques: «I contributi sono giusti e doverosi quando riguardano le loro proprietà nel caso specifico i rifugi sui quali in molti casi peraltro percepiscono lauti canoni di affitto, ovviamente queste sono delle mie considerazioni personal. Le piste poderali sono benvenute quando raggiungono le loro strutture così come i voli in elicottero quando effettuano tali voli per i rifornimenti dei rifugi salvo poi sostenere l’attribuzione di patenti o bandiere nere da parte di Associazioni ambientaliste con le quali vanno a “braccetto” nella condivisione di esposti e ricorsi in tutte le sedi giudiziarie contro le iniziative di questa Amministrazione. Quindi bisognerebbe quantomeno essere conseguenti se effettivamente si persegue una linea. Anche se sono previsti da leggi regionali, bisognerebbe avere il coraggio di rinunciare a queste provvidenze per avere le “mani ancora più libere” per condurre certe battaglie». Nella sua risposta il Cai denuncia anche la presunta esclusione dalla trasmissione di Rai1 Linea Verde Sentieri. Il Club Alpino italiano ricorda, infatti, come in 19 regioni italiane il CAI è partner della produzione, con un contributo finanziario ed il supporto tecnico dei Gruppi regionali. «Nelle due puntate realizzate in Valle d’Aosta - quella dedicata al Cammino Balteo nella zona di Machaby ci risulta dovrebbe essere trasmessa sabato 5 agosto - il Club Alpino Italiano non sarà presente, perché l’Amministrazione regionale ha posto come condizione per il sostegno che non fossimo coinvolti, ed i conduttori hanno ricevuto la chiara indicazione di evitare qualsivoglia riferimento al Cai».

Sui contributi ai rifugi, invece, il presidente del Cai Valle d’Aosta Piermauro Reboulaz precisa che «Esiste una legge dedicata, e vogliamo pensare che la concessione degli stessi abbia valutato tutti i parametri delle richieste; se così non fosse, ci sarebbe da preoccuparsi per ogni istanza presentata da qualunque soggetto. Ma vorremmo anche tranquillizzare gli amministratori pubblici, a tutti i livelli: ogni euro di finanziamento destinato al Club Alpino Italiano viene ampiamente restituito con gli interessi alla collettività, in termini di servizi e valorizzazione del bene comune». Infine sulla questione del Vallone Cime Bianche, che vede da tempo divisi Regione e Club Alpino Italiano sulla questione del collegamento intervallivo tra Ayas e Valtournenche, , il Cai Valle d’Aosta ricorda di non essere «Andato allo scontro con nessuno, ma ha solamente ritenuto l’iniziativa pienamente rispondente alle sue prerogative democratiche di libera associazione nazionale».

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