Scialpinista torinese perde la vita sotto una valanga caduta da Punta Chaligne

Scialpinista torinese perde la vita sotto una valanga caduta da Punta Chaligne
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Roberto Agnusdei, assicuratore di 49 anni di Torino, ha perso la vita sabato 14 gennaio durante un'escursione di sci alpinismo sulla Punta Chaligne.

In base agli accertamenti condotti dal Soccorso alpino della Guardia di Finanza di Entrèves, il pm Giovanni Roteglia ha ritenuto non esserci responsabilità per l'incidente: la slavina si è staccata a monte dei 2 scialpinisti che stavano procedendo in salita e il compagno di escursione della vittima - che ha riferito di essere un maestro di sci che non esercita più da tempo - non aveva una posizione di garanzia nei suoi confronti. Il distacco è avvenuto a 2.400 metri di quota verso mezzogiorno: una piccola slavina che poi si è fatta via via più grande. In base a quanto ricostruito dai soccorritori, a tradirlo poco sotto la vetta di Punta Chaligne è stato un accumulo di neve ventata.

Roberto Agnusdei è rimasto sepolto sotto oltre un metro di neve mentre il compagno è stato preso di striscio. L'amico di Roberto Agnusdei ha dato l'allarme telefonando a un altro scialpinista che all'ultimo non aveva preso parte alla gita e poi ha iniziato a cercarlo con il dispositivo Artva. Nel frattempo, sono giunti sul posto i soccorritori in elicottero, che hanno individuato il corpo e lo hanno estratto.

Il medico ha tentato di rianimarlo ma non c'è stato nulla da fare. Sul posto sono intervenuti il Soccorso alpino valdostano e il Soccorso alpino della Guardia di Finanza di Entrèves.

Travolto da una slavina a Saint-Rhémy-en-Bosses

Mercoledì 18, invece, una valanga è caduta a Flassin, nel Comune di Saint-Rhémy-en-Bosses, a 2.200 metri di quota, intorno alle 12.30. Un freerider è rimasto coinvolto dal distacco ed è rimasto sepolto. Estratto in breve tempo dai compagni, si è salvato benché in ipotermia. Sul posto sono intervenuti il Soccorso Alpino Valdostano con il medico del 118. L’uomo è stato trasferito al Pronto soccorso dell’Ospedale regionale “Umberto Parini”.

«Valutare sempre il rischio con il bollettino valanghe»

«Si tratta di sciatori esperti - commenta il direttore del Soccorso alpino valdostano Paolo Comune - bene attrezzati e correttamente equipaggiati. Dotati di apparecchiatura Artva sono stati in grado di attivare immediatamente le procedure di autosoccorso, individuando il compagno sotto la neve ed estraendolo in tempi brevi, allertando la centrale di soccorso. L'esito e la conduzione di questo evento portano ancora una volta a sottolineare quanto siano importanti, oltre all'esperienza e alla preparazione, anche la dimestichezza nell'impiego delle apparecchiature di autosoccorso che devono essere sempre presenti e in piena efficienza». Il direttore del Soccorso alpino valdostano Paolo Comune conclude: «Naturalmente la capacità di autosoccorso non prescinde dalla corretta valutazione dei rischi, soprattutto in zone e in periodi in cui il bollettino valanghe, che deve sempre essere consultato, riporti indici di pericolosità da tenere in debita considerazione. È fondamentale pianificare gli itinerari con la massima attenzione e prudenza possibili».

La valanga che ha ucciso Roberto Agnusdei è caduta da Punta Chaligne

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