Sci: si parte giovedì prossimo, 18 febbraio Per le aperture le società «navigano a vista»
Il timore dei giorni scorsi diventa - purtroppo - realtà: aprire i comprensori sciistici con i confini regionali chiusi. La data è giovedì prossimo, 18 febbraio, pur restando interdetta la mobilità tra le regioni fino a giovedì 25 febbraio.
La Monterosa Spa, che ha il compito più arduo «lavorando» su 3 vallate (Ayas, Gressoney e Valsesia), annuncia sul sito l’apertura dell’intero comprensorio da giovedì a domenica. La settimana successiva, da lunedì a venerdì, solo la dorsale da Frachey al Passo dei Salati, perché con pochi impianti si raggiunge l’80 per cento delle piste. Champoluc e Crest solo nei fine settimana. Resteranno chiusi Antagnod, Estoul e Weissmatten, mentre su Champorcher sono in corso le valutazioni per aprire questi primi 4 giorni e decidere poi in relazione ai flussi. Gli acquisti dei biglietti saranno online, con un contatore che ne consentirà la vendita fino al raggiungimento del limite.
«Giovedì 18 apriremo per vedere come va» conferma il presidente Roberto Vicquéry. Si è tenuto nel tardo pomeriggio di ieri un confronto del consiglio di amministrazione con il collegio dei sindaci che, come riferisce Vicquéry, «Avallando l'apertura, hanno preso atto dei grandi sacrifici intrapresi per tenere in piedi il comprensorio. Mantenere chiusi Antagnod, Estoul e Weissmatten, e in osservazione per 4 giorni Champorcher, è coerente con una gestione oculata, con l'obiettivo di chiudere in pareggio».
Anche Davide Vuillermoz, presidente e amministratore delegato della Pila Spa (gestisce le piste di Pila, Cogne e Crevacol), segnala una situazione in continuo «divenire»: «Giovedì 18 febbraio apriremo fino al 21, poi valuteremo il trend dell’affluenza. Ogni giorno arrivano nuove indicazioni dal Governo, che non ci consentono di programmare. Sarà accessibile tutto il comprensorio, tranne la seggiovia del Grimondet, chiusa per mancanza di neve. E’ in forse anche la seggiovia del Couis per i cumuli di neve e i distacchi di valanghe della scorsa settimana». Sono in corso le valutazioni invece per Cogne e Crevacol.
In attesa della riunione del consiglio di amministrazione della Cervino Spa, convocato per il prossimo lunedì pomeriggio, per Herbert Tovagliari - presidente e amministratore delegato - l’intenzione è aprire il 18 febbraio Valtournenche e Cervinia, magari in un assetto parziale. «Stiamo cercando di raccogliere dati e di fare previsioni sulle presenze anche relativamente ai comprensori minori di Torgnon e Chamois. Oltre agli sci club, potremo contare solo sulle seconde case, poiché i confini resteranno chiusi fino a giovedì 25 febbraio. Stiamo definendo pure le tariffe degli skipass, che dovrebbero restare invariate, a meno che non vi siano riduzioni significative della disponibilità del comprensorio. Stiamo preparando tutte le piste utilizzando i nostri dipendenti fissi e i 14 stagionali già assunti da ottobre».
Pure a Courmayeur l’apertura sarà completa. «E’ tutto pronto, anche se questa assoluta precarietà e questa indeterminatezza ci accompagneranno probabilmente per tutta la stagione, obbligandoci a navigare a vista» commenta Gioachino Gobbi, presidente della Courmayeur Mont Blanc Funivie. «La proroga della chiusura dei confini crea non pochi problemi, un po’ meno forse a Courmayeur per la presenza di numerose seconde case, che fanno prevedere un buon afflusso. Certo se dopo una settimana ci facessero richiudere, a quel punto sarebbe difficile tenere in piedi le società».
«L’entrata in funzione degli impianti sarà parziale e modificabile in positivo o negativo in base all’affluenza nel comprensorio, che valuteremo di volta in volta» precisa Killy Martinet, presidente delle Funivie di La Thuile.
E’ in attesa di incontrare i rappresentanti del Comune e degli operatori turistici di Rhêmes-Notre-Dame Bruno Rollandoz presidente della Cooperativa Rhêmes Impianti. Unica data leggermente diversa per l’avvio della stagione è quella decisa da Fabio Mattarelli, presidente Snowmet srl (Valgrisenche): sabato 20 febbraio. «Gli sci club avevano già prenotato fino a venerdì 19. Non cambia molto aprire a metà settimana o sabato. Se per 2 giorniconsecutivi non avremo affluenza, chiuderemo in determinate giornate» dichiara.
A livello generale, al 31 gennaio le perdite registrate dagli impianti di risalita sono di 28 milioni di euro. Se si considera che nella scorsa stagione si sono generati introiti per circa 27 milioni, l’impatto negativo è di oltre 50 milioni. Per procedere alle assunzioni si attende il Dpcm del fine settimana; intanto le società hanno registrato la disponibilità a contratti «di solidarietà» che consentono, con meno ore, di fare lavorare più persone.