Scatta l’interdizione di 6 mesi per il medico Silvio Boggio accusato di aver certificato false positività al Coronavirus

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Il Gip del Tribunale di Aosta ha disposto la misura cautelare dell'interdizione dall'esercizio della professione medica per la durata di 6 mesi nei confronti di Silvio Boggio, medico di assistenza primaria di 68 anni che, secondo la Procura, avrebbe certificato false positività al Covid per poi far ottenere Green Pass rafforzati da guarigione. L'ordinanza del giudice Giuseppe Colazingari arriva a seguito della richiesta del pm Luca Ceccanti, che coordina l'indagine della Polizia. Originario di Fiorano Canavese, in provincia di Torino, Silvio Boggio ha esercitato la professione medica in diverse località della Valle del Lys. Sotto la lente d'ingrandimento degli inquirenti ci sono 4 episodi. I fatti contestati risalgono ai primi mesi del 2022, quando il Green pass rafforzato (da vaccino o guarigione) era necessario per alcune categorie di lavoratori. Assistito dall'avvocato Marco Bich, nell'interrogatorio davanti al Gip del luglio scorso il medico si era avvalso della facoltà di non rispondere. La Procura di Aosta contesta a Silvio Boggio - che è indagato insieme ad altre persone - i reati di falsità materiale e falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici. Le indagini hanno visto anche l’utilizzo di telecamere nascoste: al professionista gli investigatori sono arrivati attraverso alcune segnalazioni che hanno innescato anche alcune rilevazioni statistiche sui Green Pass rilasciati in zona. Assieme al medico sono indagate 5 persone, tutte di fuori Valle. Si tratta di coloro che, per gli investigatori, si erano rivolti al dottore.

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