Scandalo Sanità, nessun reato ma emergono veleni e favoritismi

Scandalo Sanità, nessun reato ma emergono veleni e favoritismi
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Un «Quadro sconcertante» dal quale emergono le «Reiterate raccomandazioni formulate dall'ex direttore generale dell'Usl Angelo Pescarmona finalizzate ad ottenere l'assunzione di soggetti legati sia a lui sia all'assessore Roberto Barmasse». E' questo il retroscena della richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura per alcune inchieste avviate nei mesi scorsi sulla sanità valdostana, in particolare sull'assunzione di personale interinale. Dagli accertamenti sono però emersi altri episodi che secondo gli inquirenti fotografano un ambiente avvelenato da rancori per ambizioni professionali deluse. Insomma, le indagini non hanno trovato reati ma hanno delineato un quadro da resa dei conti con tanto di veti incrociati per nomine sfumate. Una situazione tanto più inquietante se si pensa che il tutto è avvenuto durante il devastante periodo della pandemia.

«Assunzioni su criteri

esclusivamente personalistici

e clientelari»

«Sulla base del contratto e delle norme non legislative - scrive il pm Luca Ceccanti - è assolutamente vietato che la Ausl, laddove necessiti di alcune figure professionali, indichi alla azienda di lavoro interinale specifici nominativi graditi (o non graditi). La Ausl può sicuramente effettuare un colloquio per selezionare i candidati, ma tale colloquio deve necessariamente essere successivo all'invio degli aspiranti da parte della “Sinergy” (società di somministrazione interinale, ndr). Regole che rispondono a un criterio minimo di trasparenza e dovrebbero in tal modo evitare illegittime preferenze e favoritismi. Tale meccanismo, doveroso presidio di salvaguardia minima della parità di trattamento, è stato sistematicamente violato in quanto, in numerose occasioni, la Ausl ha previamente comunicato alla “Sinergy” i nominativi di persone gradite sulla base di criteri esclusivamente personalistici e clientelari».

«Le persone sentite dalla Digos - si legge ancora - hanno sin da subito evidenziato una serie di assunzioni di figure professionali, effettuate per il tramite della “Sinergy”, ispirate a criteri nebulosi, poco trasparenti e, in alcuni casi, palesemente clientelari. E, sia qui incidentalmente detto, tali assunzioni, lungi dal non avere avuto ricadute pratiche, hanno in ultima analisi, determinato pregiudizi a persone che, legate da anni all'azienda Usl da contratti a tempo determinato, con situazioni di precariato “istituzionalizzato”, hanno improvvisamente perso il loro posto di lavoro». La Procura evidenzia, tra gli altri, le segnalazioni dell’ex direttore generale dell'Usl Angelo Pescarmona per l'assunzione del fidanzato della figlia dell'Assessore «Precedentemente scartato», oppure, «Attraverso un vero e proprio pizzino», per quella della fidanzata spagnola del proprio figlio, già medico in servizio all'Usl valdostana.

Per quanto riguarda invece l'intervento chirurgico al padre del consigliere regionale della Lega Andrea Manfrin, il Pm sottolinea che «L’assessore Barmasse, previa richiesta da parte dello stesso Manfrin, avrebbe imposto al primario di effettuare l'operazione» in un momento in cui l'attività delle sale operatorie era stata sospesa a causa del Covid. Una vicenda «Caratterizzata dalla tendenza ad operare favoritismi».

Il veto per l’incarico

di direttore del Dipartimento delle discipline chirurgiche

Nel mirino della Procura di Aosta era finita anche la nomina del nuovo direttore del Dipartimento delle discipline chirurgiche dell’Ospedale regionale “Umberto Parini” di Aosta. In questo caso secondo l'accusa ci sarebbe stata una diretta ingerenza da parte dell'assessore alla Sanità Roberto Barmasse - comportamenti giudicati inopportuni - ma nessun reato. Dalle indagini è emerso che Flavio Peinetti, direttore della Struttura complessa di Chirurgia vascolare, ha chiesto all'ex direttore generale dell’Usl Angelo Pescarmona di anticipare la data delle selezioni per il ruolo di Direttore del Dipartimento delle discipline chirurgiche, di cui lui fino all'aprile di quest'anno era stato reggente. Anticipando il bando, lo stesso Flavio Peinetti poteva partecipare, in quanto la disciplina prevede come limite massimo di età 65 anni, che lui avrebbe compiuto da lì a poco. Gli accertamenti hanno rivelato che è intervenuto l'assessore Roberto Barmasse per procrastinare le procedure di selezione tanto che alla fine Angelo Pescarmona ha ritardato la loro pubblicazione. A quel punto, Flavio Peinetti, avendo già compiuto i 65 anni, non ha più potuto partecipare.

Un intervento «Di cui sfuggono le ragioni profonde» agli inquirenti, «Probabilmente legato a dinamiche politiche», che connota una «Condotta dell’Assessore assolutamente anomala». Ancora più inquietante viene considerato il fatto che il medico escluso, lamentatosi per la scelta subita, si sarebbe sentito rispondere dal Direttore generale che avrebbe dovuto rivolgersi «Ad altri tavoli». Parole ritenute dagli inquirenti sintomatiche dei «Sistemi torbidi di gestione della sanità locale». Va aggiunto che in questo clima avvelenato Flavio Peinetti e Roberto Barmasse si sono scambiati i ruoli. Infatti Flavio Peinetti, direttore della Struttura di chirurgia vascolare, nel 2018 e 2019, ricopriva appunto anche la carica di Direttore del Dipartimento delle Discipline chirurgiche alla Usl. Candidato alle elezioni Regionali del 2018 per l'Uv, risultò secondo dei non eletti ma entrò in Consiglio Valle nel maggio 2019 in sostituzione di Augusto Rollandin che all’epoca era sospeso per effetto della Legge Severino. Al suo posto subentrò proprio il collega Roberto Barmasse però come direttore “facente funzioni” delle Discipline chirurgiche, carica che fu confermata e assegnata dall'allora Commissario della Usl Angelo Pescarmona. Nel settembre 2020 Flavio Peinetti terminò il mandato di consigliere regionale a causa della crisi di Governo che pose fine alla legislatura e condusse a elezioni anticipate. Poco dopo diede le dimissioni dal gruppo dell'Uv del quale non condivideva più la linea politica e aderì ad Alliance Valdôtaine decidendo di ricandidarsi alle Regionali. Non fu però rieletto e quindi il 20 ottobre 2020 riprese il suo ruolo di direttore di Struttura e di Dipartimento, incarico che sarebbe scaduto il 10 aprile 2021.

L'Uv intanto aveva candidato al suo posto proprio Roberto Barmasse che fu eletto e poi nominato assessore alla Sanità. Sulla base degli atti raccolti, la Procura suppone che l’assessore Barmasse sia intervenuto al fine di procrastinare la selezione, al fine di non consentire a Peinetti di ricandidarsi.

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