Scambio di accuse sugli sfratti Arer

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Iscritta d’urgenza la sera di giovedì 6 aprile, sarà discussa nella prossima seduta del Consiglio Valle una risoluzione della maggioranza regionale che impegna la Giunta ad agire in sede di Conferenza Stato-Regioni e invita i parlamentari valdostani a sollecitare il Governo e il Parlamento affinché «Vengano ripristinate e aumentate adeguatamente le dotazioni finanziarie, almeno su base triennale, del fondo sociale per l'affitto» e «Del fondo per la morosità incolpevole».

Dal canto suo la Lega, all'opposizione in Regione ma in maggioranza a Roma, ha illustrato una mozione che è stata respinta in cui si denunciava una “bomba sociale” relativa al rischio di sfratto per 181 persone residenti in alloggi di edilizia residenziale pubblica. «La delibera sulla morosità incolpevole, così come è stata scritta, non tutela le persone - si legge in una nota della Lega Vallée d’Aoste - che incorrono nei debiti incolpevolmente perché tra i criteri vi è solo la perdita di reddito e non guarda all'Isee degli inquilini di edilizia residenziale pubblica. Se un inquilino vede arrivare una bolletta, comprensiva di affitto e utenze, eccessivamente alta e non riesce a farvi fronte perché in possesso di un reddito basso, non rientra nella casistica attuale della morosità incolpevole. Si sta consumando uno stillicidio di sgomberi sotto gli occhi indifferenti della maggioranza regionale». Per il capogruppo in Consiglio Valle della Lega Andrea Manfrin «La situazione è gravissima, ed ignorarla, come ha fatto l'attuale Governo regionale, porterà a gravi conseguenze per il nostro tessuto sociale».

Nella risoluzione della maggioranza, invece, si legge che la scelta del Governo «Di non finanziare il fondo affitti incide in modo devastante sulla già grave situazione abitativa del Paese, alle prese con costi delle locazioni insostenibili, rincari energetici, inflazione e ripresa delle esecuzioni degli sfratti, in questo contesto l'attuale livello delle locazioni sul mercato privato della casa, senza aiuto pubblico, è per molte famiglie letteralmente insostenibile. Il mancato rifinanziamento dei suddetti fondi avviene in un contesto in cui gli affitti crescono per effetto dell'inflazione che galoppa a due cifre e, nello stesso tempo, i salari e le pensioni perdono il loro potere di acquisto e gli interessi per l'apertura di nuovi mutui per l'acquisto dell'abitazione sono fortemente incrementati; il mancato sostegno statale per garantire il diritto alla casa al meno abbienti rende difficile per le Regioni e i Comuni, se non impossibile, trovare le risorse necessarie per compensare il taglio del fondo, in un momento di totale assenza di misure nazionali di contrasto alla povertà». La risoluzione prende atto poi della risposta del ministro Matteo Salvini di mercoledì 22 febbraio a un «Question time specifico nel quale non ha assunto alcun impegno per il pronto ripristino del fondo sociale affitti per le famiglie con redditi bassi e per la morosità incolpevole».

La risoluzione è stata firmata da Antonino Malacrinò (Federalisti Progressisti - Partito Democratico), Albert Chatrian (Alliance Valdôtaine - Vallée d'Aoste Unie), Carlo Marzi (Stella Alpina, assessore alle Politiche sociali), Aurelio Marguerettaz (Union Valdôtaine) e Augusto Rollandin (Pour l'Autonomie).

Tavolo di lavoro per la revisione della legge regionale

La Giunta regionale ha approvato la costituzione del Tavolo di lavoro misto, tecnico e politico, per la revisione della legge regionale numero 3 del 2013, concernente le disposizioni in materia di politiche abitative. «Avviamo un lavoro di analisi di questa legge - commenta l’assessore regionale alla Sanità, Salute e Politiche sociali Carlo Marzi - per adeguarla e renderla maggiormente efficace rispetto alle attuali necessità che vedono crescente il disagio abitativo e le situazioni di morosità nel mercato pubblico e privato. Sono in aumento i nuclei familiari che versano in situazioni di disagio ed è in crescita la richiesta di case, oltre la loro disponibilità sul mercato. Operiamo in una fase storica aggravata dalle conseguenze della crisi sanitaria, dall'eccessivo aumento dei costi energetici e dal conflitto bellico in atto». Il tavolo si è riunito giovedì 13 aprile. «Partendo dall'analisi dei dati e dei fenomeni in atto - rileva l’assessore Carlo Marzi - è possibile individuare il percorso di riforma più idoneo per cercare di dare le risposte più adeguate e attese».

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