Sauro Salvatorelli, per 40 anni medico di famiglia “Ringrazio tutti i miei pazienti per la loro fiducia”
Al termine della seduta del Consiglio comunale di Quart di lunedì scorso, 9 maggio, è stato consegnato un omaggio al dottor Sauro Salvatorelli - attuale assessore comunale alla Sanità, Politiche sociali e Ambiente - per ringraziarlo dei quasi 40 anni a servizio della comunità di Quart come medico di famiglia. Sauro Salvatorelli - che ha compiuto 70 anni venerdì 6 maggio scorso - è infatti in pensione dall’inizio del mese. «Ho fatto il medico di base dal giugno del 1986 al 30 aprile del 2022. - racconta il dottor Salvatorelli - Voglio ringraziare tutti quanti i miei pazienti che in questi anni hanno avuto la grazia e la gentilezza di accordarmi la fiducia che ha nutrito il nostro rapporto. Per me, che sono originario di Roma dove ho abitato per 30 anni, vivere in un paese è stato come avere una famiglia allargata. Il bilancio della mia attività come medico è senz’altro positivo e ne sono contento».
«Sono arrivato in Valle d’Aosta un po’ per caso e un po’ per lavoro, per sostituire il compianto dottor Paolo Mannu, che purtroppo ci ha lasciati prematuramente e di cui sono orgoglioso di essere stato amico. - prosegue Sauro Salvatorelli - Feci all’inizio 3 mesi di sostituzione, poi altri 3: nel frattempo avevo fatto domanda per la guardia medica e la differenza tra occuparsi di questo servizio nelle borgate romane oppure a Pré-Saint-Didier, Morgex e Courmayeur era notevole: è stato una specie di salto dimensionale, non mi sembrava vero. A quel punto, visto che mi sentivo bene e a mio agio, ho deciso di rimanere in Valle d’Aosta. Sono stato guardia medica dal 1983 al 1986. Nel 1986, dopo aver presentato la domanda, mi assegnarono le mutue nel distretto 2, ovvero Aosta e circondario. In quel momento il paese che più si confaceva ai miei gusti era Quart e così ho aperto qui il mio ambulatorio. E da allora sono andato avanti fino a ora».
Quasi 40 anni sulla “prima linea” della sanità come medico di base è un periodo di tempo importante. Cosa è cambiato - in meglio e in peggio - in questi anni nella sua professione? «In meglio sicuramente il fatto che abbiamo cominciato a usare più tecnologia: - risponde il dottor Sauro Salvatorelli - per quanto questo possa essere non facile all’inizio, è comunque una cosa che aiuta. Un esempio è il programma che l’Asl ci ha fornito per la gestione dei nostri studi: porta via tempo ma è anche una grossa memoria che si ha sempre a disposizione e che rende più semplice seguire e servire i nostri pazienti. In peggio, purtroppo, la gravissima carenza di medici: sono pochissimi i colleghi giovani che prendono il nostro posto e questo è dovuto a un’assoluta mancanza di progettazione da parte degli uffici preposti a livello centrale, di Ministeri e Università, così come è stata carente la catena di controllo da parte dell’Amministrazione periferica».
Ha concluso la sua carriera in un periodo non facile, quello della pandemia. «In realtà sarei potuto andare in pensione già 2 anni fa. - chiarisce Sauro Salvatorelli - Però mi ha spinto a restare l’interesse a livello professionale per un evento come questo. Certo, non sono mancati i timori perché soprattutto all’inizio si sentivano le notizie di medici morti per il Covid, quindi un po’ di paura c’era. Però ho comunque voluto stare al mio posto per seguire anche quest’ultima fase».
Segno di responsabilità e di coraggio per un medico che ora può finalmente godersi la meritata pensione.