Sarre, il piccolo Elia è tornato in cielo Tutto il paese ha abbracciato i genitori
A Sarre tanti amici, provenienti anche da altri Comuni, e tutti i compagni di scuola hanno voluto abbracciare domenica scorsa, 4 marzo, i genitori del piccolo Elia Pietro Ramolivaz, strappato da un male incurabile ai suoi cari. I funerali del bambino, che si è spento all’età di 11 anni nella sua abitazione a Petit Cré, sono stati celebrati martedì 6 nella chiesa di San Maurizio dal parroco don Diego Cuaz. «Elia era un bimbo speciale, - ha detto don Cuaz - il Signore lo ha mandato tra noi e ora ha voluto riprenderlo in cielo».
Era un angelo che volava sulle ali del sorriso, Elia. Combatteva contro un destino senza speranza da quando aveva appena 5 anni. Con un coraggio fuori dal comune, degno di un piccolo guerriero, sostenuto dall’immenso amore del papà Riccardo e della mamma Anna Bagnasacco, degli zii Renato Ramolivaz con Erminia Floccari e Antonella Bagnasacco nonché delle nonne Vanda Rizzotto e Lina Catalano, aveva trovato la forza, dopo un primo delicato intervento chirurgico, di tornare a parlare e a camminare. Un miracolo. Il tempo che Elia ha avuto a disposizione è stato sicuramente troppo poco ma non ha sprecato nemmeno un minuto. Già, perché nonostante le sue condizioni di salute precarie era riuscito, quando stava meglio, a praticare discipline sportive impegnative come il judo, il rafting, la canoa e lo snowboard. Adorava pure fare musica con l’associazione SuonoGestoMusicaDanza di Matteo Cigna. Gli piacevano, poi, la pesca e gli acquari che arricchiva di particolari al punto da renderli vere e proprie scenografie animate da pesci colorati che curava con attenzione.
Elia aveva anche un’altra passione che testimoniava la sua intelligenza fuori dal comune. A settembre dello scorso anno, poco dopo il suo compleanno - venerdì 22 -, era stato uno dei protagonisti di Brick Expo di San Giorgio Canavese, manifestazione dedicata alle costruzioni in Lego. Il bambino di Sarre partecipava a questo evento dal 2014 ed era sempre stato premiato, tanto che nel 2016 addirittura era risultato primo. Nel 2017 era stato invitato ad esporre fuori concorso dall’organizzazione che gli aveva riservato un banco nel settore adulti. Elia aveva davvero stupito tutti, presentando la riproduzione di un fotogramma del terzo episodio del film Star Wars raffigurante l’attacco a Coruscant. Su una superficie lunga 1 metro e 60 centimetri e larga 80 centimetri aveva realizzato con circa 10mila pezzi un’enorme astronave che sovrastava una città spaziale. Per ultimare il plastico - totalmente di sua invenzione - aveva impiegato 1 anno e 3 mesi. Un’opera sorprendente, proprio come i suoi dipinti ad acquerello che colpiscono per l’energia luminosa che sprigionano. Quasi che i colori tentino di rivelare a chi li guarda il segreto della vita che, come quello della morte, è un mistero insondabile della condizione umana. Il sorriso di Elia, però, non si spegnerà mai nei ricordi delle persone che lo hanno amato. Perché a tutte loro ha insegnato che non è importante quanto tempo si ha a disposizione, ma come lo si impiega.