Sarà il Comune a gestire il Giacosa
«Quanto affermato da parte della società Aosta Brewery non è suffragato da relazione tecnica redatta da un professionista con requisiti per esprimere un parere autorevole in merito». A sostenerlo durante il Consiglio comunale di Aosta di mercoledì scorso, 27 ottobre, è stata la vice sindaco Josette Borre, in risposta alle richieste di chiarimenti giunte dal Gruppo misto di minoranza e da Rinascimento Valle d’Aosta in merito alla recente rinuncia da parte della società Brewery alla gestione del Teatro Giacosa e del Café du Théâtre a causa di carenze riscontrate dalla società in termini di sicurezza.
Teatro e bar rientreranno nella piena disponibilità del Comune e, ha precisato la vicesindaco Josette Borre, «A maggior tutela dell'Amministrazione si sta valutando l'opportunità di affidare l'incarico professionale propedeutico all'individuazione di eventuali criticità» nelle strutture, considerato anche che il Certificato prevenzione incendi (valido fino al 2024) «Dovrà essere volturato al Comune» perché attualmente è intestato al precedente gestore, la società Dreamlight.
Il teatro «Aveva i requisiti minimi per essere aperto al pubblico - ha assicurato Josette Borre - e il precedente gestore garantiva l'apertura in termini di sicurezza per il pubblico e per tutti i soggetti operanti nella strutture». Il Teatro Giacosa perciò passerà in gestione diretta al Comune mentre il Café du Théâtre resterà chiuso.
Renato Favre del Gruppo misto di minoranza ha attaccato: «Dopo il Palaindoor, un altro immobile comunale ha problemi con il certificato di prevenzione degli incendi. È scandaloso». E Cristina Dattola di Rinascimento ha chiesto il motivo per cui se il Teatro Giacosa è «Considerato un luogo sicuro, il Comune sta cercando un'altra sede per lo svolgimento del prossimo Enfanthéâtre». La vicesindaco Josette Borre ha risposto che tale soluzione era già ipotizzata «Nel caso il gestore del Giacosa non fosse riuscito ad aprire la struttura».
Poche strade intitolate a donne
Strada della Consolata, piazza Ermelinda Ducler, via Aurora Vuillerminaz. Sono le uniche 3 strade, su un totale di 267 strade, vie e piazze, intitolate a donne nella città di Aosta. Il Comune di Aosta vuole porre rimedio a una situazione «Sbagliata», rivedendo in chiave di genere il regolamento per la toponomastica e la numerazione civica, impegnandosi a «Intitolare in futuro vie, aree verdi, rotonde, sentieri, piste ciclabili, edifici pubblici, o parti di essi (aule, saloni) in percentuale maggiore a figure femminili, locali o nazionali» per «Ridurre gradualmente l'attuale divario esistente». Lo prevede un ordine del giorno, presentato dal gruppo di Rinascimento Valle d'Aosta e condiviso anche dai gruppi di maggioranza del Progetto Civico Progressista, dell'Union Valdôtaine e dell'Alliance Valdôtaine. L'iniziativa è stata approvata giovedì 28 ottobre, con 22 voti favorevoli della maggioranza e di Rinascimento Valle d’Aosta e le astensioni dei gruppi Lega e Forza Italia.