San Besso, la festa religiosa che porta nel santuario piemontese anche tanti fedeli cogneins
E’ particolarmente sentita la celebrazione di San Besso, che ogni 10 agosto richiama le popolazioni che arrivano non solo dalla Valle Soana, ma anche da Cogne e dalle zone limitrofe. E così è stato anche mercoledì scorso, con una folta rappresentanza valdostana presente all’evento. Per giungere al santuario ìi sale ad oltre duemila metri di quota: è raggiungibile solo a piedi e venne eretto in onore del santo sotto un enorme spuntone roccioso. I fedeli di Cogne sono guidati dal parroco e dai coscritti con l’inconfondibile foulard al collo, che salgono dalla valle di Cogne, superando il difficile colle dell’Arietta (2.939 metri) per devozione e in ricordo di un legame ancestrale che lega le genti delle due valli.
Durante le celebrazioni, la statua di San Besso viene portata in processione e le viene fatto compiere un giro completo attorno alla roccia che vide il suo martirio: l'onore di portare la statua del santo oggi è concesso attraverso una sorta di bando rituale ma un tempo era causa di violente liti tra i partecipanti. Il culto lo si può riallacciare agli stretti legami che da sempre hanno unito le popolazioni della Val Soana con quelle di Cogne: secondo la tradizione i primi abitanti del capoluogo valdostano sarebbero giunti proprio dal Canavese e Cogne per lungo tempo sarebbe stato solo una frazione, appartenente alla diocesi di Ivrea. E ancora oggi, in occasione della festa, cogneins e canavesani si incontrano. San Besso forse fu un santo della legione tebea o più probabilmente fu un pastore ucciso per invidia dagli altri pastori perché le sue greggi erano più floride. Un tradizione vuole che il santo fu ucciso facendolo precipitare dalla rupe del Monte Fautenio, sul luogo dove fu edificato il santuario costruito nel XVII secolo e completato nel 1669. A questi succedettero importanti lavori di restauro, eseguiti nel 1857 e poi nel 1985, per dare una nuova luce a questo luogo mistico dove si celebra il santo che ebbe fama anche di taumaturgo, essendo stato autore di innumerevoli miracoli e protettore dei soldati contro i pericoli della guerra.