San Bernardo patrono degli abitanti della montagna e degli alpinisti, una bella storia per i valdostani

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Il cammino verso l’alto, per raggiungere Dio o le vette d’Europa, ha condotto ad accomunare San Bernardo alla montagna ed ai suoi abitanti, in una storia lunga centinaia di anni che ha reso stretto il legame fra il santo di Mentone e la Valle d’Aosta. Ai mille anni dalla nascita, e cento da quando divenne patrono di Alpi e alpinisti, è stato dedicato il convegno dedicato a «Saint Bernard, un soleil sur la pointe des Alpes», sabato 14 ottobre nella sala del vescovado, organizzato dalla Diocesi in collaborazione con l’Académie Saint-Anselme.

La vita

Nato intorno al 1020, Bernardo era probabilmente imparentato con il re di Borgogna Rodolfo III e il conte Umberto, capostipite dei Savoia, ai quali era legato anche Anselmo, vescovo di Aosta tra il 994 e il 1022. Nominato arcidiacono di Aosta, Bernardo è conosciuto anche come «du Mont-Joux». Si ricorda anche l’incontro a Pavia, probabilmente nell’aprile 1081, con il re Enrico IV nel tentativo di dissuaderlo dalla guerra contro il papa Gregorio VII. Il 15 giugno di quello stesso anno Bernardo morì a Novara. La tradizione gli attribuisce il ruolo di liberatore dal demonio dei colli alpini e la fondazione degli ospizi del Piccolo e del Gran San Bernardo per offrire ospitalità e soccorso alle vittime delle valanghe e ai dispersi nelle bufere. Molte sono le testimonianze su Santo che si trovano nei documenti conservati nella Bibioteca capitolare di Aosta. In particolare, esiste un’attenzione particolare per San Bernardo, tanto che gli è dedicato un «proprio», con inni specifici per la sua festa.

San Bernardo e gli alpinisti I documenti che riportano testi e musica dedicati al santo sono stati presentati nel convegno dagli esperti Luca Jaccod e Gionata Brusa, che hanno illustrato fonti e particolarità dell’ufficio liturgico, parte del quale è già stato proposto nella solennità della festa, giovedì 15 giugno in Cattedrale, dalla Cappella musicale Sant’Anselmo.Un santo in cima alle Alpi

Curioso è il contesto nel quale San Bernardo è stato eletto patrono degli abitanti della montagna e degli alpinisti. Nel quadro generale, disegnato attraverso gli interventi di monsignor Franco Lovignana, del Prevosto del Gran San Bernardo monsignor Jean-Pierre Voutaz, del suo predecessore Jean-Michel Girard, e degli esperti di storia Joseph-Gabriel Rivolin e di beni culturali Sara Minelli, emerge la figura di un santo cui i valdostani sono molto legati e di cui si racconta in musica (Luca Jaccod) e nelle testimonianze figurative, così come illustrato nell’intervento conclusivo della responabile dei beni culturali della Diocesi Roberta Bordon, che ha chiuso i lavori con la visita alla mostra su San Bernardo allestita nel museo della Cattedrale. Risultano, nel duomo aostano, ben due cappelle dedicate al Santo originario di Mentone, anche se la sua festa veniva officiata dall’altare di San Giovanni, come fece anche il vescovo Pietro Gazzino nel 1542. Ci sono diverse testimonianze, dal 1200 in poi, di raffigurazioni di San Bernardo in Cattedrale, segno dell’importanza del santo per i valdostani.

Come divenne, invece, patrono degli alpinisti l’ha raccontato don Paolo Papone, presidente dell’Académie Saint-Anselme e uomo di montagna. Il futuro papa Pio XI, Achille Ratti fu protagonista di molte salite in vetta tra Alpi e Dolomiti, tanto che gli è dedicata la Punta Ratti sopra la conca di By, e con un compagno di arrampicata come il brianzolo don Luigi Grasselli diede anche nome ad una via sul Monte Bianco, appunto la Via Ratti-Grasselli o Via del Papa. Nel periodo tra 1800 e 1900, le escursioni domenicali cominciavano a diventare un «passatempo» molto apprezzato e spesso, per santificare la festa anche durante la gita in vetta, si cominciò a celebrare la messa in quota, dando il via ad una tradizione di pellegrinaggi significativa. Non era solo sport, quindi, ma l’alpinismo meritava un suo custode nei cieli e il motto «ascende superius» indicava sì la salita in vetta ma anche un avvicinarsi al Cielo. Fu proprio Papa Ratti a proclamare San Bernardo patrono delle Alpi, il 19 agosto 2023, e a far inserire nel Rituale la formula per benedire corda e piccozze, con una lettera apostolica in cui decretava addirittura che le scalate, «con l’esclusione, s’intende, di ogni irragionevole rischio», sono lo sport «più corroborante per la sanità morale e per la salute fisica».

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