«Salvi per miracolo: il treno è arrivato mentre cercavamo di fare uscire la mandria dai binari»
«Quando abbiamo sentito il fischio del treno abbiamo fatto appena in tempo a buttarci fuori dai binari, altrimenti avremmo fatto la fine dei manzi che stavamo cercando di far uscire dalle rotaie». Il drammatico racconto è di Dario Betemps che con Alessia Fiou e il marito di lei Diego Deveynes ha, purtroppo invano, tentato di salvare la mandria di Stefano Peppelin. Sono stati travolti e uccisi a Cognon di Saint-Christophe, praticamente nel tratto all’altezza di Regione Borgnalle, 19 su 22 animali - il ventesimo è stato abbattuto dopo l’incidente, inoltre 5 manze erano incinte - dal treno che lunedì scorso, 20 novembre, è partito alle 16.45 dalla stazione di Aosta diretto a Torino. Il grave retroscena di questa tragedia, che miracolosamente non ha provocato il deragliamento del treno, è che si sarebbe potuta evitarla. Infatti l’approssimarsi degli animali alla linea ferroviaria era stato segnalato dalla Polizia Locale del Comune i cui agenti erano intervenuti. «Attorno alle 16.30, - riferisce il l vicesindaco - Corrado Giachino – gli agenti hanno iniziato a chiamare gli uffici della ferrovia, ma nessuno ha risposto. Tramite il 112 si è poi arrivati al fatto che gli uffici competenti sono a Torino». Così nessuno ha fermato il treno benché ci fossero i margini di tempo per farlo. I manzi, probabilmente dopo aver spezzato il filo elettrico di recinzione sul prato nei pressi del campo sportivo dove stavano pascolando, si sono immessi dalla rotonda che collega le località Gerandin e Condemine in una stradina laterale. Quest’ultima, che conduce a Meysettaz, è adiacente alla ferrovia e in un tratto che non è chiuso consente l’accesso ai binari. Da qui i 22 manzi si sono immessi sui binari. «Per loro le rotaie sono una strada da percorrere e vi si sono entrati procedendo in fila verso Aosta. - racconta Dario Betemps - Vengono attirati anche dal sale utilizzato come diserbante e i cespugli ai lati rappresentano un percorso obbligato. Siamo riusciti a deviare 2 manzi nel tentativo di far tornare indietro la mandria per farla uscire dalla ferrovia ma in quel momento è arrivato il treno e ci siamo salvati all’ultimo momento. E pensare che gli agli agenti della Polizia Locale hanno telefonato per 11 minuti per avvisare le Ferrovie dello Stato e bloccare il convoglio». Dario Betemps aggiunge: «Quel punto di accesso ai binari non era protetto, al posto dei manzi avrebbe potuto esserci anche un bambino». Sul treno nessuno è rimasto ferito nell’impatto con i manzi avvenuto a 90 chilometri orari. Il convoglio, rimasto danneggiato nello scontro, dopo essere rimasto fermo circa 2 ore nel punto del sinistro è stato trainato nuovamente ad Aosta con un “treno soccorso”, dopodiché i passeggeri sono stati trasportati in autobus a Nus, da dove è partito il treno per Ivrea. La mattina del giorno seguente è stata completata la rimozione delle carcasse, chiudendo la strada parallela ai binari. Per l’operazione è stato utilizzato anche un elicottero, la cui spesa è stata sostenuta dall’allevatore. «Non riesco a dire nulla - mormora Stefano Peppelin con la voce rotta dall’emozione - è veramente una tragedia». La sezione Arev di Saint-Christophe ha aperto una raccolta di fondi per sostenerlo: i versamenti possono essere effettuatati utilizzando l’IBAN IT35J-0858731730000040102-413.