«Salvaprecari», un gruppo di lavoro in Regione I sindacati: «Sono state accolte le nostre richieste»
Dallo stato di agitazione all'istituzione di un gruppo di lavoro tecnico e politico per gestire il personale della Società di servizi spa, la partecipata regionale nata come «Salvaprecari» - che fornisce il personale per l'assistenza alla persona, nelle scuole e nei musei. È quanto ha approvato lunedì scorso, 16 gennaio, la Giunta regionale, su proposta dell'assessore regionale alle Partecipate Luciano Caveri e dell'assessore regionale allo Sviluppo economico Luigi Bertschy.
Al tavolo siederanno il presidente della Regione Erik Lavevaz, i due assessori, le organizzazione sindacali, il rappresentante della società e i dirigenti regionali di competenza. L'attività del gruppo di lavoro sarà avviata entro la prima metà del mese di febbraio.
«Dopo lo stato di agitazione indetto da alcune organizzazioni sindacali e l'accordo raggiunto nel corso della procedura conciliazione - spiegano gli assessori Luciano Caveri e Luigi Bertschy - è necessario affrontare il tema di una revisione del trattamento economico e giuridico previsto dai contratti collettivi di prossimità applicati ai dipendenti della Società di servizi spa e anche degli aspetti organizzativi e di quelli relativi al rapporto di lavoro dei dipendenti collegati al funzionamento della stessa società, anche con riferimento agli standard qualitativi e quantitativi dei servizi resi». «Il tavolo tecnico è un passo avanti rispetto ad una situazione rimasta in stand by». Parole del segretario generale FP Cgil Igor De Belli. «Hanno mantenuto gli impegni - prosegue - e questo ha consentito la chiusura dello stato di agitazione. Da parte della Regione sono state accolte quindi le nostre istanze. Hanno preso atto anche del fatto che le condizioni retributive di tutti gli operatori e operatrici della società di servizi non sono allineate al contratto collettivo regionale di lavoro e che quindi è necessario rivedere il contratto da applicare, e la modalità di come applicarlo». «Anche sulla riorganizzazione della Società è necessario un ragionamento - conclude Igor De Belli - in modo da avere dei servizi di qualità e quantità. In estate, per esempio, molti operatori non lavorano e non percepiscono retribuzione. Viene a mancare quindi una continuità “educativa” sui disabili che vengono seguiti durante l'anno dalle operatrici e dagli operatori».