Saint-Oyen, dalla Regione via libera ai paramassi per la frana di Prenoud
La Giunta regionale ha approvato lunedì scorso, 6 dicembre, il progetto per la mitigazione del rischio di caduta di massi in seguito alla frana di Prenoud a Saint-Oyen. L’intervento prevede la posa di barriere paramassi a protezione di parte dell’area sportiva in località Pré Neuf, in un settore di versante che nella primavera 2020 è stato interessato da alcuni episodi di crolli che hanno determinato la chiusura totale delle infrastrutture sottostanti.
«Il progetto è stato realizzato nel minor tempo possibile per consentire, una volta realizzate le opere, di poter rendere nuovamente fruibili le strutture nell’area sportiva. - evidenzia l’assessore regionale alle Finanze, Innovazione e Opere pubbliche Carlo Marzi - Lo studio si basa sulle analisi condotte dalla Struttura Attività geologiche con la collaborazione scientifica dell’Università Bicocca di Milano. Non appena il Governo centrale erogherà i fondi, sarà possibile procedere con l’appalto e la realizzazione dei lavori, restituendo un’area importante della valle del Gran San Bernardo alla piena fruizione ricreativa e turistica».
Dal canto suo, il sindaco di Saint-Oyen Natalino Proment commenta: «Siamo soddisfatti che proceda l’iter per realizzare le barriere paramassi e speriamo di poter riaprire l’area sportiva la prossima primavera, dato che è ancora chiusa dopo la frana dello scorso anno. Peraltro, per garantire la massima sicurezza agli utenti, abbiamo pure parzialmente modificato il tracciato dell’anello di fondo nel tratto in cui avrebbe potuto essere interessato da nuovi crolli. Insomma, attendiamo con fiducia che questa situazione possa finalmente essere risolta». L’intervento, che richiederà un investimento di 740mila euro, consisterà nel posizionamento al piede del versante franoso di 2 barriere paramassi - che in parte si sovrappongono - della lunghezza di 70 metri l’una e ciascuna delle quali sarà alta 6 metri. Queste strutture in acciaio zincato potranno assorbire fino a 5mila kilojoule di energia e pertanto saranno in grado di arginare piccoli crolli come quelli che si sono verificati ultimamente, dato che la maggior parte del materiale è già caduta a marzo 2020.