Rugby, lo Stade torna in campo per iniziare il campionato l’11 aprile

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Domenica 11 aprile: è questa la data a cui guarda tutto il movimento dilettantistico del rugby. La Fir ha infatti ufficializzato giovedì scorso, 28 gennaio, che la stagione sospesa poco prima dell’inizio dei tornei maggiori a causa della pandemia dovrebbe riprendere tra poco più di 2 mesi. Sperarci è lecito, crederci senza avere dubbi di sorta una forzatura. Certo, l’ultimo Dcpm non sembra tollerare troppo gli sport di contatto. E il rugby, di contatto, ci vive. “Abbiamo sacrificato lo spirito aggregativo della nostra passione: lo stare insieme con gli avversari, il vivere all’unisono il rugby e il suo terzo tempo non è contemplato dai protocolli di sicurezza e abbiamo dovuto farne a meno. Speriamo quantomeno di salvare il gioco”, sottolinea Francesco Fida, presidente dello Stade Valdôtain, che però conferma che qualche passo avanti è stato fatto. “L’ultima comunicazione della Federazione è piuttosto chiara: dall’8 marzo potranno iniziare nuovamente gli allenamenti tradizionali, l’11 aprile dovrebbero partire i vari campionati che andrebbero a concludersi il 25 luglio. Speriamo che sia davvero così”.

Un anniversario da non mancare

Che la voglia ci sia, in casa Stade, è evidente. Nelle ultime settimane, complice lo stop a tutte le attività agonistiche, la società ha lavorato per risistemare la Club House di Sarre e per migliorare la centrale termica del campo sportivo del Comune dell’Alta Valle. “Abbiamo agito sulle infrastrutture, senza però dimenticare il campo. Gli allenamenti non sono mai stati sospesi: quando non si poteva andare al campo i tecnici hanno lavorato via web con i ragazzi, dopo si è tornati a Sarre per riprendere le sedute individuali. - continua Francesco Fida - Ora, però, il bisogno di tornare alla normalità si sente”.

Il rugby, peraltro, è una delle poche discipline che ha già riadattato la stagione al Coronavirus. Nell’ottica della riforma dei campionati lo Stade Valdôtain avrebbe dovuto giocare un torneo di serie C che lo avrebbe portato a Piacenza, Noceto e per 4 volte in Liguria. “Sarebbe stato importante anche a livello di costi”, ammette Francesco Fida, contento di sapere che visto il poco tempo a disposizione la Federazione ha ridisegnato la stagione. I gialloneri sono stati inseriti in un gruppo zonale con San Mauro, Verbania, Rivoli, Pedona Cuneo e soprattutto Novara, la squadra che aveva ipotecato il successo in campionato lo scorso anno e che vuole ripetersi in questo 2021. “Sembrano loro i favoriti per la vittoria: la formula prevede che le vincitrici dei vari gironi affrontino poi la fase dei playoff nazionali”, spiega Francesco Fida. Si può salire di categoria ma non retrocedere: uno stratagemma per salvaguardare il patrimonio rugby. “Noi - conclude il Presidente dello Stade - vogliamo giocare un campionato all’insegna dell’entusiasmo e della voglia di tornare in campo. Nel 1971 il rugby faceva la sua prima apparizione in Valle d’Aosta, 50 anni dopo è giusto ricordare la storia di questa disciplina nella nostra regione. Organizzare feste ed eventi è complicato, soprattutto in questo momento: proveremo per intanto a onorare la storia della palla ovale valdostana facendo bene in ogni partita che affronteremo”. Per festeggiare questo anniversario, peraltro, lo Stade ritroverà Luca Lancione, che dopo 8 stagioni in serie A con Biella e Settimo ha deciso “di tornare a casa”.

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