Rubis ha portato il primo bosquet regionale a Cogne Massimiliano Garin: “Il mio desiderio fin da bambino”
Massimiliano Garin che si inginocchia e piange abbracciando il muso della sua Rubis rimarrà una delle “immagini forti” della 65esima edizione della finale regionale delle batailles de reines. Il suo trionfo è storico, in quanto si tratta del primo bosquet regionale che premia una stalla di Cogne. E Rubis - dopo aver vinto la Notturna di Ferragosto - si conferma imbattibile all’arena Croix-Noire. «E’ come per un atleta vincere la medaglia d’oro alle Olimpiadi, l’emozione è fortissima, indescrivibile!» racconta Massimiliano Garin.
La Regionale che si è conclusa come il più bello dei sogni, era in realtà iniziata in tutt’altro modo. Il sorteggio non era stato affatto benevolo con Rubis, ponendo sulla sua strada già al secondo combattimento un’altra favoritissima di giornata, Negra di Imak Frassy e Marco Chamonin che aveva impressionato nell’eliminatoria di Cogne. «In questi casi il rischio è che la battaglia sia così impegnativa che vincere o perdere passa in secondo piano, perché entrambe si consumano azzerando le proprie possibilità di successo finale. - spiega Massimiliano Garin - Invece dopo circa 15 minuti Rubis l’ha spuntata. Quella è stata la svolta, lì ho pensato che forse potesse essere la sua giornata». Il concorso è stato duro per Rubis, che però ha saputo far valere le sue caratteristiche. «Lei è molto forte fisicamente. - rimarca l’allevatore di Cogne - Riesce sempre a spingere l’avversaria e quindi a dirigere i combattimenti. Le battaglie che ha dovuto affrontare sono state tutte impegnative: in particolare ha faticato nei quarti di finale contro Tzatagne di Luca Vuillermoz che, avendo le corna rivolte verso il basso, quando era in difficoltà si girava e incastrava Rubis, bloccando la battaglia».
In finale Rubis ha avuto bisogno di qualche energica spinta da parte dei suoi proprietari per raggiungere il centro del campo. «Lei è così, non è una bovina aggressiva, ha sempre bisogno di essere avvicinata, altrimenti non attacca. - risponde Massimiliano Garin - Anche Zara di Claudio Berthod era un po’ su quella linea, tanto che subito è andata via e l’hanno poi ricondotta in campo. Comunque poi la finale è stata bella». E si è conclusa con la gioia più grande.
Massimiliano Garin ha 38 anni ed è figlio di Lorenzo Garin e Cinzia Gandolfi, che per 40 anni a Cogne hanno gestito l’Hotel Stambecco. Quella di Massimiliano è quindi una passione tutta sua, non tramandata dai genitori. «Fin da bambino ho la passione per l’allevamento. - racconta - Nel 2007 ho intrapreso la professione di allevatore e nel 2010 ho aperto l’azienda dove è ora, a Gimillan di Cogne, dove con la mia compagna Marta Torretta alleviamo una cinquantina di bovine, tutte “nere”, trasformando direttamente il latte e vendendo i nostri prodotti».
Anche i piccoli Maurice e Mathias - rispettivamente di 5 e 2 anni - amano gli animali e cominciano ad interessarsi al mondo delle battaglie, dove Massimiliano Garin, a dispetto della giovane età, ha già collezionato un gran numero di successi prima della gioia più grande, quella del bosquet regionale. Lunga la serie delle regine di concorso: Bandit che nel 2010 seppe arrivare fino al terzo posto alla Regionale, Regy e Mignonne che nel 2014 vinsero rispettivamente a Cogne e a Aymavilles in prima e in seconda categoria, Regy che nel 2016 bissò il successo a Cogne, Cobra e Bronne nel 2017 (rispettivamente nel secondo peso ad Aosta e nel primo a Cogne) e Turin nel 2018 in prima categoria a Charvensod. Nel 2021 in prima categoria a Valgrisenche vinse quella Reinon che nel 2018 aveva conquistato il titolo all’Espace Mont Blanc. Al palmares di Massimiliano Garin, dunque, mancava solo la “ciliegina sulla torta” che è arrivata proprio domenica.
E siccome nulla avviene per caso, la geneaologia di Rubis è di quelle che fanno venire la pelle d’oca. La sua trisnonna è l’omonima Rubis dei Clos che con Stefano Pepelin vinse il titolo regionale nel 2010 in seconda e nel 2011 in terza categoria; da parte di toro, nelle sue vene scorre il sangue di Cobra de La Borettaz, formidabile reina des reines nel 2009 e nel 2010.
«Quando ottieni un obiettivo a cui hai dedicato una vita di sacrifici, la gioia è incontenibile. - conclude Massimiliano Garin - Dedico questo successo a tutta la mia famiglia. Perché è vero che l’allevamento è stata una mia decisione, ma è una scelta di vita che coinvolge inevitabilmente tutti i famigliari e a loro va il mio più grande ringraziamento!».