Rosina Vuillermin, prima tesserata del Partito Comunista a Issogne
Mercoledì scorso, 8 novembre, la comunità di Issogne ha perduto una grande donna. Classe 1927, Irma Rosa Vuillermin, per tutti Rosina, vedova di Giovanni Dublanc, mamma di Claudia, Martino e Silvestro, aveva 96 anni e lo spirito libero di una ragazzina curiosa, affascinata dalla voglia di sapere e di conoscere le notizie del mondo. Amava informarsi e fino all'ultimo ha letto il giornale tutti i giorni, faceva le parole crociate e lavorava a maglia, preparando babbucce di lana da regalare alle persone a cui teneva. Era un incanto ascoltarla mentre narrava le sue vicende di bambina e dei tempi di guerra. Mai noiosa, aveva un grande senso dell'ironia e dell'umorismo. Era una comunista vera, della primissima ora: era sua la prima tessera del Partito Comunista a Issogne, fatta nel lontano 1946.
Ha avuto 2 grandi rimpianti: essere stata costretta da ragazzina a lasciare gli studi in Francia dove la sua famiglia era emigrata e quello di doversene andare da questo mondo con un governo di destra. Non si rassegnava all'idea che gli italiani avessero espresso un voto così lontano dalle sue idee, lei che aveva visto morire uccisi dai fascisti i giovani del suo paese, iscritta da sempre all'Anpi, moglie di un partigiano e figlia di Vitale Vuillermin, un comunista che dovette emigrare in Francia nel 1930 per evitare il confino, ricongiungendosi poi con la moglie Maria Janin e con Rosina - che all’epoca aveva solo 3 anni - che erano andate in Francia in treno fingendosi turiste.
Rosina era una vera femminista, forse inconsapevolmente, nei pensieri e nelle azioni. Lei, che aveva dovuto lasciare la scuola per motivi economici, si era battuta per dare a tutti e 3 i suoi figli le stesse opportunità. Non smetteva mai di dire a tutti quanto fosse stata fortunata ad avere avuto 3 figli che amava e che a loro volta l'amavano tanto e si prendevano cura di lei con dedizione. E con loro accanto se n'è andata, lasciando in dono l'eredità più preziosa: il ricordo indelebile di una piccola grande donna, Irma Rosa Vuillermin, per tutti Rosina.