Ronde a Arvier, social “bollenti” per il Comune di Sarre

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E’ dura la vita degli amministratori comunali, soprattutto in questo momento. E non necessariamente solo a Courmayeur o nelle località di grande appeal. Nella zona del Grand Paradis, soprattutto nella vallata centrale, Sindaci e Assessori hanno avuto (e hanno ancora) il loro bel da fare per far rispettare i divieti entrati in vigore per fronteggiare l’emergenza Coronavirus.

Fare il Sindaco, non lo si scopre certo adesso, non è semplicemente celebrare matrimoni civili e pronunciare discorsi in occasioni particolari. Vuol dire anche fare “la ronda” alla sera, come è successo a Mauro Lucianaz ad Arvier in settimana. “Purtroppo è così, e ne farei volentieri a meno. - dichiara amareggiato il presidente dell’Unité des Communes Grand Paradis - L’altra sera c’era un gruppo di sette ragazzini che continuava imperterrito a giocare assieme. Se uno di loro, ipoteticamente, fosse contagiato, adesso avremmo sette famiglie a rischio. Faccio ancora una volta l’appello alla responsabilità di tutti, anche ai genitori dei nostri giovani: non sottovalutiamo la cosa, facciamo attenzione ed evitiamo di fare queste stupidaggini. La cosa che mi lascia più allibito è che siano proprio i giovani coloro al quale non arriva questo messaggio: eppure hanno tutti gli strumenti, anche tecnologici, per conoscere la situazione”.

A Sarre, come è successo in altre località, ci sono state scintille tra gli abitanti e coloro che hanno approfittato di questo inizio di primavera per fare qualche passeggiata (o corsa) più lunga del dovuto. Sui social, chiaramente, il problema è diventato gigantesco in pochissime ore. “La gente sembra comunque aver capito la situazione. - dice il sindaco Massimo Pepellin - Abbiamo fatto i controlli del caso: oggi (giovedì scorso, 19 marzo) sulle strade c’erano quattro postazioni di messi comunali e agenti della Polizia locale. Molti si lamentano del traffico sulla panoramica: io stesso sono andato a vedere, non ho visto quegli assembramenti di cui si parla su Facebook”.

Proprio dai social ha sollevato un appello alla responsabilità - piuttosto colorito, per la verità - l’ex campione del Mondo di snowboardcross Luca Matteotti, la cui famiglia gestisce un ristorante (ora chiuso) a Thouraz, nella parte più alta del paese. “Mi dicono che lì è pieno di gente di Aosta che prende il sole. - è lo sfogo di Matteotti nella giornata di martedì scorso, 17 marzo - Forestali avvisati sul posto e la risposta è stata: “Mah, è meglio che siano qui a prendere il sole piuttosto che prendere il sole al piazzale della Cidac”. Possibile che anche chi di dovere non faccia niente? Non devono stare ne a Thouraz ne nel piazzale, devono stare a casa”. Cerca di smorzare i toni della polemica Massimo Pepellin, che ha confermato che “I controlli li stanno facendo anche nei villaggi più alti di Sarre. Facciamo attività di sensibilizzazione e dissuadiamo la gente, non dobbiamo giocoforza rendere ancora più drammatica questa situazione. In basso abbiamo chiuso la ciclabile: da parte mia, e dal punto di vista degli assembramenti in paese, non vedo una grossa emergenza. La gente sembra aver capito la situazione che stiamo vivendo”.

In altri due centri della vallata centrale - Villeneuve e Aymavilles - non si riscontrano grandi criticità. “Qui in paese abbiamo dovuto spiegare bene la situazione ai richiedenti asilo che sono ospitati dalla Cooperativa Leone Rosso. - evidenzia Bruno Jocallaz, primo cittadino di Villeneuve - Purtroppo le abitudini dei ragazzi non sono cambiate, stazionano spesso in gruppo in piazza e ora come ora è pericoloso”. A Aymavilles Loredana Petey conferma che “Anche noi amministratori abbiamo fatto un po’ di giri per verificare che tutto andasse bene. Abbiamo chiuso le aree verdi per evitare concentramenti, sembra che la cosa abbia funzionato. Abbiamo parlato, a debita distanza, anche a coloro che in questo periodo sono impegnati nei lavori delle vigne, invitandoli a rimanere isolati il più possibile. Lo dico ancora una volta, se ce ne fosse bisogno: facciamo attenzione e agiamo con buon senso”.

Se a Valgrisenche, Rhemes- Saint-Georges, Saint-Nicolas, Introd e Valsavarenche non ci sono state questioni particolari da risolvere, a Cogne qualche villeggiante che vive nella sua casa in montagna è stato oggetto di rimprovero da parte degli abitanti. “Bisogna dire che rispetto al primo fine settimana molta gente è ripartita per la città - sottolinea il sindaco Franco Allera per stemperare la tensione - e la situazione è migliorata. Vero, qualche seconda casa è ancora abitata, ma ho la sensazione che nessuno si senta davvero in vacanza. Oggi (giovedì 19) ho visto solo due persone passeggiare il cane nei Prati di Sant’Orso”.

Anche a Rhemes-Notre-Dame la situazione è tranquilla, nonostante una strada aperta a singhiozzo per colpa di una frana. “Per fortuna il negozio in paese è aperto - dice il sindaco Corrado Oreiller – e fa anche le consegne a domicilio. Nessun problema per gli approvvigionamenti, quindi. E i pochi turisti che sono ancora qui hanno capito il momento”.

La Valdigne senza problemi

La Valdigne - fatta eccezione per Courmayeur e La Thuile – non registra segnalazioni particolari. “Qui la situazione sembra sotto controllo – è il parere di Riccardo Bieller, sindaco di Pré-Saint-Didier – e anche i Carabinieri mi hanno confermato la cosa. Non vedo grandi criticità: con la chiusura del parco giochi abbiamo evitato che i bambini stessero insieme, spiace farlo ma il momento impone questo tipo di scelte. Nel fine settimana c’era tanta gente di fuori, adesso molti sono rientrati a casa. Qualcuno è restato, è vero, ma non dobbiamo demonizzare i villeggianti: non solo perché sono una risorsa per il paese, ma anche perché se si comportano bene - come succede qui - non c’è nessun problema”.

A La Salle Loris Salice ha mandato la Polizia Locale e i messi a fare i controlli del caso, “E la situazione mi sembra abbastanza tranquilla. Se devo trovare un neo è che un po’ di gente non riesce proprio a rinunciare al suo piccolo giretto. C’è chi prende la macchina solo per uscire di casa. Evitiamo queste cose, per il bene di tutti”.

A Morgex Lorenzo Graziola, invece, è convinto che si vada dalla parte giusta, almeno sotto il profilo della responsabilità della cittadinanza. “Credo che il messaggio sia passato, c’è molta più attenzione rispetto a qualche giorno fa. Vero, c’è chi corre e va a passeggio, ma tutti mantengono le distanze di sicurezza e vanno anche oltre al metro suggerito dalla legge”.

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