Romano Campana, elegante e sportivo Bandiera della Scuola Militare Alpina

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Era il novembre del 1954 quando Romano Campana arrivò ad Aosta. Sottotenente degli alpini di prima nomina dopo il corso alla Scuola Allievi Ufficiali di Cesano di Roma. Nato a Trento il 22 giugno del 1933, figlio di Domenico impiegato comunale e di Adele Fabbro, in una famiglia di quattro fratelli - oltre a lui Silio, Dario e Marioluigi - aveva scelto di diventare perito industriale e una volta diplomato la sua idea era stata quella di presentare domanda per prestare servizio con gli alpini. Venne accontentato ed arrivò alla Caserma Chiarle come giovanissimo comandante di plotone nel sesto corso degli allievi sottufficiali di complemento.

Da allora Aosta e le sue montagne furono la terra di Romano Campana. Alto e biondo, un bell’uomo che indossava la divisa alla perfezione conobbe in città la sua Giuliana Zardo, che sposò nell’ottobre del 1957, dando inizio ad un’unione felice, celebrata ogni anno dall’anniversario con i suoi cari - a cominciare dalle figlie Cristina, Lorena e Eddy - ed interrotta solamente lo scorso febbraio con la scomparsa di Giuliana.

Dopo quella prima esperienza da ufficiale tra il 1955 e il 1956, Romano Campana decise che la carriera militare sarebbe stata la sua vita. Così rimase nell’ Esercito, prima ad Aosta e poi da capitano a Monguelfo in Val Pusteria, comandande di compagnia al Battaglione Trento, quello che portava il nome della sua città. Quindi il rientro ad Aosta, “lupo” della Monte Bianco di La Thuile, alpinista accademico militare, maggiore e quindi tenente colonnello, infine colonnello prima della pensione nel 1984 dopo trent’anni di servizio.

“Gambalunga” Campana come lo chiamavano i suoi alpini fu tra i promotori del gruppo (ora gli iscritti sono oltre cinquecento) che radunava gli ex allievi della Scuola Militare Alpina. Davanti al famoso striscione blu scuro in ogni adunata sfilava elegante Romano Campana, con lo stemma sul petto della Smalp, a guidare i giovani e meno giovani che hanno condiviso l’esperienza di formazione dei mesi di duro addestramento della Scuola di Aosta. Per Romano Campana la Scuola Militare Alpina occupava molto spazio nel suo cuore e oltre al gruppo - nel frattempo diventato associazione, dal 1990 legalmente costituita - tutti gli anni a settembre ne organizzava il raduno ad Aosta, che prevedeva sempre un’escursione in allegria in montagna.

Proprio la montagna era l’ambiente ideale di Romano Campana, da alpino ma anche da maestro di sci, allievo nel 1971, poi maestro di primo grado dal 1976 alla scuola di sci di Pila, sempre attivo, docente ai corsi per i maestri valdostani, assicuratore e pure commerciante nel suo negozio di via Martinet, coinvolto nell’avventura delle cooperative valdostane (fu anche presidente della Federazione regionale), promotore delle cooperative edilizie dei militari, nonché amministratore di condomini. Non si fermava mai Romano Campana, sempre elegante nella sua rapida camminata, schietto nelle sue parole, creativo e pieno di energia, aveva mentito una sola volta alla sua Giuliana, quando finì sotto una valanga e lo tirarono fuori, non disse niente a casa ma la moglie lo scoprì leggendo una rivista. Finì con un sorriso e con una delle sue battute spiritose, quelle che facevano ridere tutti e che non mancavano mai, neppure durante le marce e le scalate più impegnative.

Romano Campana, bandiera della Smalp, l’uomo dei ricordi della montagna e degli alpini, si è spento sabato all’Ospedale Beauregard e lunedì scorso, 27 giugno, i cappelli con la penna hanno pregato per lui nella chiesa di Sant’Orso.

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