«Roma pattumiera» e fusciacche della discordia alla cerimonia per Emile Chanoux: è polemica
«Nel futuro occorrerà fare più attenzione nell'organizzazione di eventi ufficiali e sono certo che si farà tesoro di questo inaccettabile scivolone. E' grave fare delle affermazioni di questo genere, in cerimonie istituzionali, davanti alla figura di un Presidente che ha anche le competenze prefettizie e ad un Deputato della Repubblica». Lo ha detto Pierluigi Marquis, capogruppo di Forza Italia, presentando in Consiglio Valle - mercoledì scorso, 22 maggio - un'interrogazione a risposta immediata riguardante la cerimonia che si è tenuta sabato 18 maggio a Rovenaud di Valsavarenche in occasione dell'80esimo anniversario della morte di Emile Chanoux. «A margine della cerimonia - ha sottolineato Pierluigi Marquis - si sono esibiti alcuni musicisti che con una canzone e con un video successivo pubblicato sui social media hanno pronunciato parole di spregio nei confronti della Repubblica italiana ("Roma pattumiera e nemica della Regione"). Sempre sui social, vi sono state delle affermazioni polemiche sulla partecipazione dei Sindaci alla manifestazione con la fusciacca tricolore».
La replica del presidente della Regione, Renzo Testolin: «Il clima di campagna elettorale che occupa ormai stabilmente le nostre vite è comprensibile, ma queste polemiche forzate ed estrapolate dal contesto sembrano piuttosto un eccesso di protagonismo delle periferie che un vero problema del centro. Dico questo perché, se non ricordo male, i rappresentanti di Pays d'Aoste Souverain nel 2023 furono ricevuti a Palazzo Chigi da rappresentanti del Governo e della maggioranza, consegnando loro in questa occasione un dossier sulla zona franca, definito “il primo passo verso una più ampia autonomia di governo e l'autodeterminazione dei valdostani nel medio e lungo termine”. Non c'era alcuna preoccupazione da parte delle Istituzioni romane riguardo alle idee e alle intenzioni di Pays d’Aoste Souverain». Riguardo all'iniziativa di Forza Italia, ha poi aggiunto: «E' interessante e del tutto legittimo poter esprimere opinioni e giudizi in tutte le situazioni e soprattutto in momenti particolari come quello della commemorazione di Chanoux, ma sarebbe certamente più opportuno farlo quando si partecipa personalmente a queste manifestazioni e a queste situazioni, in segno di rispetto e attenzione agli eventi celebrati».
A scatenare la polemica - con un video sui social - era stato il musicista Philippe Milleret (tra i fondatori di Pays d’Aoste Souverain) invitato a suonare durante la giornata. «Non è possibile che lo Stato italiano imponga attraverso i suoi e i nostri dirigenti di indossare la fusciacca tricolore. - aveva dichiarato - Molti dei sindaci presenti a Valsavarenche non volevano indossarla, me lo hanno detto personalmente. E’ possibile che durante anche queste commemorazioni noi siamo obbligati a sottostare alle leggi dello Stato italiano? Solidarietà a quei sindaci che sono stati obbligati a farlo. Mettiamo in pratica quello che ci ha lasciato Emile Chanoux».
Philippe Milleret finito nel mirino di Pierluigi Marquis nel suo intervento in Consiglio Valle: «Caro artista, quando nelle settimane scorse ci chiedevate insistentemente l’apparentamento per le elezioni europee, che non abbiamo concesso, non eravamo così brutti, cattivi e di destra».
Con una nota diffusa giovedì il responsabile politico di Pays d'Aoste Souverain, Christian Sarteur, rivendica il ruolo «di avanguardia politica per l’autogoverno della Vallée d’Aoste; si batte contro la censura da parte dei partiti italiani e difende la libertà di espressione; respinge qualsiasi azione centralizzatrice dei partiti italiani, lo dimostra il mancato apparentamento con Forza Italia per le elezioni europee; sottolinea la totale autonomia da qualsiasi altro partito o movimento politico nella sua azione per l’applicazione di una reale Zona Franca; si riconosce nelle parole del presidente della Giunta regionale Renzo Testolin a risposta degli insensati quesiti, posti unicamente con fini elettorali, da parte degli ondivaghi consiglieri di minoranza appena approdati in Forza Italia Marquis e Baccega. Nei quesiti posti traspare una lotta intestina con la chiara e unica volontà di sottrarre voti a Fratelli d’Italia senza nessun vantaggio per i valdostani.? Auspica che questa reazione unitaria dei movimenti autonomisti - conclude Christian Sarteur - sia l’inizio di un nuovo percorso politico avente come unico punto di riferimento la Vallée d’Aoste».