Roger Junet si prepara per il giro del mondo Sarà in gara per nove mesi in barca a vela
Saranno 9 mesi intorno al mondo su una barca a vela. È questa l’avventura che aspetta Roger Junet, trentasettenne di Gignod “espatriato” da 15 anni, a partire domenica 26 giugno 2022. Insieme ad un altro skipper, lo statunitense Joe Harris, sarà impegnato nella “Globe40”, una gara di vela off-shore a tappe che coprirà il giro del pianeta in 25.000 miglia: sulla loro Gryphon Solo II partiranno da Tangeri, in Marocco, ed approderanno a Sao Vicente di Capo Verde, da lì andranno a Mauritius passando il Capo di Buona Speranza, poi Auckland in Nuova Zelanda nella tappa più lunga (6.200 miglia), Papeete in Polinesia, Ushuaia in Argentina passando Capo Horn, Recife in Brasile, Grenada in Spagna e, infine, la bretone Lorient, in Francia, dove si concluderà il viaggio.
In media, ogni tappa prevede circa 3 settimane di navigazione e 2 di scalo. “Sarà un’avventura estrema, in balia di venti e mari, iceberg e, soprattutto, stanchezza. - racconta Roger Junet - Abbiamo preparato la barca al meglio, modificandola con della schiuma per non affondare in caso di collisioni: in alcune zone saremo da soli, senza traffico né possibilità di soccorso.”
Per essere il più leggeri possibile, Roger Junet e Joe Harris mangeranno cibo liofilizzato, e dormiranno su un materassino. “Faremo turni da circa 4 ore a testa al timone, ma la barca andrà assettata di volta in volta e molto tempo trascorrerà confrontandoci sulle rotte migliori da seguire in base ai dati che inseriremo in un software. - prosegue Roger Junet - In quei casi, bisogna rimanere lucidi e non farsi sopraffare dalla stanchezza.”
La “Globe40” riflette in piccolo la storia personale di Roger Junet. All’età di 22 lasciò la Valle d’Aosta per andare a lavorare a Londra in un ristorante, dopo il diploma all’Istituto Alberghiero visto che è cresciuto nell’ambiente, considerato che già suo papà Emilio “Jack” per anni ha gestito locali in Valle d’Aosta. Tuttavia la vita sotto il Big Ben non faceva per lui. Nel giro di poco tempo è volato a Sydney, diventando istruttore di sub, poi in Messico e, da una decina d’anni, gli Stati Uniti sono diventati la sua nuova patria, al punto da avere la doppia nazionalità, oltre a un marcato accento americano. Di professione consulente assicurativo, Roger Junet si è poi appassionato alla vela e ha iniziato con le gare: nel 2019 ha vinto con un team di australiani la “ARC+”, tra le 3 competizioni transatlantiche a cui ha partecipato, oltre ad avere fatto esperienze in gare prestigiose come la “Volvo Ocean Race”.
Il suo compagno Joe Harris è un regatista esperto, che ha vinto molto e che ha tentato di battere il record del mondo in solitaria su una barca da 40 piedi. “Ci siamo conosciuti nel circuito delle regate e da lì abbiamo viaggiato molto insieme. Ci troviamo bene, c’è feeling. – spiega ancora Roger Junet - Ovviamente speriamo di vincere, ma non sarà facile, in genere solo il 45 per cento delle barche porta a termine questo tipo di gare. Vogliamo anche goderci il viaggio, fare immersioni e magari a sciare a Ushuaia. In qualche tappa verranno pure parenti e amici.”
I 2 skipper partiranno con la loro Gryphon Solo II da Portland nell’Oregon domenica 15 maggio e, attraversato l’Atlantico, raggiungeranno Lorient martedì 7 giugno, dove avverrà la presentazione dell’evento. Quindi, 4 giorni dopo il trasferimento a Tangeri, in vista della partenza del 26 giugno. Al momento gli equipaggi iscritti sono 12.