Roger Junet parte per il giro del mondo con la barca a vela: “E’ il K2 del mare”

Roger Junet parte per il giro del mondo con la barca a vela: “E’ il K2 del mare”
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Il valdostano Roger Junet compirà, insieme allo statunitense Joe Harris, il giro del mondo in barca a vela: 40mila miglia in 9 mesi e in 8 tappe, ognuna con relativa premiazione, a bordo della sua Gryphon Solo II, partecipando alla Globe 40, gara di vela sportiva off-shore estrema, che attraversa zone dove non ci sono traffico né possibilità di soccorso. I 2 velisti hanno cominciato a navigare già martedì 17 maggio scorso da Portland, nel Maine, per arrivare a Lorient nella Bretagna francese, base mondiale della vela d’altura, domenica 5 giugno.

Originario di Sarre, il 37enne Roger Junet pratica vela da 12 anni, ha fatto l’istruttore di sub in Australia, è stato in Messico a fare speleologia subacquea e ora vive, da 10 anni, tra la Valle d’Aosta, dove torna abbastanza di frequente, e gli Stati Uniti, dove fa il consulente assicurativo e ha ottenuto la doppia cittadinanza italo-americana. Ha già partecipato a 4 gare transatlantiche vincendone una, l’ARC+, nel 2019 con un team di australiani.

«L’Everest della vela è fare il giro del mondo. - spiega. - Avendo conosciuto negli Usa Joe, che in passato ha provato a battere il record intorno al mondo su una barca da 40 piedi in solitaria, abbiamo deciso di iscriverci a questa competizione, per la quale occorreva essere in 2, che prende il via oggi, sabato 11 giugno, per concludersi tra circa 270 giorni sempre a Lorient il 13 marzo 2023. Dopo aver toccato Tangeri in Marocco - da dove ci sarà la vera e propria partenza della gara domenica 26 giugno - si raggiungeranno Sao Vincente a Capo Verde (il 5 luglio), le Isole Mauritius passando da Capo di Buona Speranza, Auckland in Nuova Zelanda, Papeete nella Polinesia Francese, Tahiti, Ushuaia in Argentina, Recife in Brasile e Grenada. Saremo su una barca super tecnologica e connessa, che crea energia elettrica con il fotovoltaico e degli idrogeneratori, e desalinizza l’acqua del mare per renderla potabile».

Per arrivare a Lorient sono passati, in assetto da viaggio e non da gara, a sud delle Azzorre, evitando gli iceberg della corrente del Labrador, studiando un sito canadese con un bollettino sempre aggiornato. «Abbiamo attraversato, in 19 giorni, l’Oceano Atlantico del nord, affrontando una tempesta di vento che ci ha provocato gravi danni, tra cui la rottura di una vela in carbonio, problemi che abbiamo risolto, anche con l’aiuto dell’amico Ross Hatchfield, in vista della nuova partenza. - prosegue Roger Junet - Fare una gara estrema, con i migliori velisti al mondo, di cui fino a poco tempo fa ero solo un fan, è un sogno che si sta avverando e che mi dà grande entusiasmo. Per la partenza mi hanno raggiunto mio fratello Michel, che per la traversata mi ha portato dalla Valle d’Aosta 6 chilogrammi di mocetta, e mia madre Elly Verkade, di origini olandesi, che insieme a mio padre Jack Junet ha gestito, fino al 2006, l’Hotel Saint-Nicolas, dove lavoravo anch’io a tempo pieno».

Sul sito www.globe40.com, oltre che sulla pagina Instagram del velista valdostano, si potrà seguire in diretta dove sarà Roger e avere sempre la classifica in tempo reale.

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