Roberto Chenal, competenza e simpatia unite alla passione per l’arte e la scultura

Pubblicato:
Aggiornato:

Uomo molto riservato eppure brillante, totalmente dedito al lavoro che viveva con passione e soprattutto alla famiglia. D’altronde Roberto Chenal aveva solamente diciassette anni quando nel 1968 un incidente alla Cogne gli portò via il papà Paolino, originario di Grand Pollein. Un trauma tremendo, improvviso, che si è portato sempre dentro e che ha indirizzato il suo carattere, i suoi progetti e gli obiettivi desiderati.

Nato il 26 settembre del 1951, studente di ragioneria, nel 1968 entrò alla Cogne, accettando l’offerta dell’azienda che all’epoca in questo modo tentava quanto meno di mitigare con un posto di lavoro la perdita dolorosa di un padre. Così continuò a studiare da privatista fino al diploma e nel frattempo iniziò la gavetta, in ufficio ma pur sempre gavetta, seguendo anche le altri sedi, come Piombino e Verrès.

Fu nel paese della bassa valle che incontrò Francesco Guerrieri, futuro presidente della Finaosta ed apprezzato dirigente. Insieme lavorarono a lungo per lo stabilimento che forniva il materiale per le monete alla Zecca di Stato e per quelle di tanti altri paesi stranieri. In particolare Roberto Chenal seguiva tutta la parte legata agli approvvigionamenti di materie prime e con entusiasmo si occupava pure di aspetti più creativi, come la coniazione di monete speciali, ricordiamo quelle della Foire de Saint Ours o del bicentenario di Napoleone, e come la valorizzazione della fonderia d’arte allora della Delta Cogne. Fu in questo contesto - tra gli anni Ottanta e Novanta - che la simpatia e la disponibilità di Roberto Chenal vennero a contatto con tanti grandi artisti, come i fratelli Arnaldo e Giò Pomodoro, Umberto Mastroianni, Andrea Cascella, Francesco Messina, Sergio Unia, Giacomo Manzù, il francese Bernard Bezzina e molti ancora, con un occhio di riguardo pure ai migliori scultori valdostani, come Dorino Ouvrier che a Verrès eseguì tutta la serie delle sue belle campane in acciaio e in bronzo.

Nel lavoro e nella passione per l’arte e la scultura Roberto Chenal era protagonista positivo nelle relazioni, simpatico, competente, sempre sorridente e disponibile. Qualità che lo contraddistingueva anche in famiglia, con la moglie Marilena Quattrin - si erano conosciuti da ragazzi - sposata nel 1982, con il figlio Jean Marie nato nel 1983, protagonista recente della storia della pallacanestro valdostana, che dal papà ha preso la statura, e con il nipote Joseph Robert arrivato nel 2014, quando aveva smesso i suoi ultimi impegni come consulente a Verrès. Il suo matrimonio e la nascita di Jean Marie avevano coinciso con l’impegno che si era preso di tornare a vivere a Grand Pollein nella casa dei suoi avi, di quel papà Paolino scomparso troppo presto e del nonno Joseph Marie: una promessa fatta a se stesso, per lui importante, che aveva rispettato e ora lo rendeva ancora più felice perché a fianco, separati dal giardino, erano venuti a vivere Jean Marie ed Elisa, sua moglie, poi era arrivato Joseph Marie, che porta il nome del bisnonno e per Roberto un cerchio si era in qualche modo chiuso.

Lunedì scorso, 16 ottobre, a Pollein sono stati celebrati i funerali di Roberto Chenal, che ci ha lasciati venerdì ad Aosta. Riservato come sempre, aveva dato disposizioni di non esporre nessuna sua immagine e così sarà pure sulla lapide al cimitero.

Abbonamento Digitale La Valléè
Archivio notizie
Settembre 2024
L M M G V S D
 1
2345678
9101112131415
16171819202122
23242526272829
30