“Ritorneremo a cantare e così facendo ti ricorderemo”: il Coro Sant’Orso saluta commosso Eligio Cunéaz

“Ritorneremo a cantare e così facendo ti ricorderemo”: il Coro Sant’Orso saluta commosso Eligio Cunéaz
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Pubblichiamo un ricordo di Eligio Cunéaz scritto dai componenti del Coro Sant’Orso, gruppo di cui l’uomo di Gressan - scomparso sabato 8 maggio scorso all’età di 77 anni - faceva parte dal 1976.

Cher compagnon, caro Ligio,

l’ultima volta che ci siamo visti in sala prove eravamo sbigottiti per le terribili notizie di un nuovo virus che ci avrebbe obbligato di lì a pochi giorni a grandi cambiamenti. Poi tutto è cambiato, non siamo più saliti sul palco per fare quello che ci piaceva di più: cantare. Ma le nostre vite andavano avanti, inesorabilmente avanti. Le poche volte che ci incontravamo - a volte in maniera casuale, a volte per bere un bicchiere in compagnia - vedevamo i segni del tempo sui nostri volti, il tempo che passava, e i segni di una malattia che piano piano avanzava. La forza che reciprocamente ci davamo alleviava, seppur per un breve istante, i brutti pensieri di questo triste momento e ci ridava un po’ di spensieratezza, tanto desiderata nei periodi di silenzio. E allora, così come eravamo abituati, non aspettavamo altro che tu intonassi uno dei tuoi cavalli di battaglia, primo fra tutti quello che iniziava con “Vorrei fare un viaggio delizioso…”, che non ci stufavamo mai di intonare, che ovunque si andasse col coro prima o poi, a inizio o fine serata, veniva cantato.

Non si poteva non essere parte del Coro Sant’Orso senza sapere questa canzone, ovviamente non inserita nel repertorio ufficiale ma al primo posto in quello ufficioso. E noi tutti ti dobbiamo un grazie e non solo per questo. Grazie per le tante cose che ci hai insegnato, per il tuo enorme contributo all’attività del coro che, come sappiamo, non è semplicemente il canto, ma è tanto, tanto di più. Grazie per la tua capacità di tenere le redini di un gruppo che, come in qualsiasi famiglia, a volte può presentare al suo interno visioni e idee divergenti ma che con lungimirante attenzione può ritornare compatto. Grazie per gli stimoli che hai saputo trasmettere ai giovani che ti vedevano, a buona ragione, come uno dei pilastri del nostro gruppo, come una di quelle persone da cui imparare tanto, tutto. I ricordi di ciascuno di noi sono tornati vividi dopo la triste notizia di due settimane fa. Quante avventure passate insieme, quante risate. Ore e ore a cantare, sembrava che il repertorio non finisse mai, e quando noi ci domandavamo quale ulteriore canto si sarebbe potuto intonare visto che oramai avevamo esaurito la nostra lista, tu inevitabilmente finivi per attaccare una delle tue canzoni, e noi dietro ad accompagnarti, conoscendo a metà le strofe, inventando seconde e terze voci. E così si passavano i pomeriggi e le serate. E poi quante storie ci raccontavi con dovizia di particolari e che a noi facevano tanto ridere.

Sarà un duro colpo per tutti noi ritornare in sede e vedere quella sedia vuota. Ma ritorneremo a cantare, e cantando ti ricorderemo, mettendo da parte la tristezza. Esattamente così come tu ci hai magistralmente insegnato. È stato un onore conoscerti ed averti come caposaldo della famiglia del Coro Sant’Orso.

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