Rischio desertificazione: la Valle d’Aosta sta studiando nuove modalità di stoccaggio dell’acqua a uso irriguo
La Regione è al lavoro per studiare e realizzare nuove modalità di stoccaggio dell’acqua a uso irriguo e antincendio per contrastare la crescente siccità. Lo ha detto il presidente della Regione Erik Lavevaz durante la seduto del Consiglio Valle di giovedì 24 febbraio scorso. «La Valle d'Aosta, per la sua orografia, ha una gestione delle acque molto complessa. - ha spiegato Erik Lavevaz - Gli scenari futuri presentano indubbie criticità. L'Arpa ha diffuso una serie di dati che evidenziano la povertà di neve del nostro territorio e, conseguentemente, anche quella di acqua il cui stoccaggio sarà più critico per questa stagione. Nell'ambito del Pnrr, abbiamo presentato 2 progetti che hanno come finalità proprio la funzione di stoccaggio per uso irriguo ed eventualmente anche antincendio dell'acqua. I Piani regionali (Plan Climat e Strategia regionale di cambiamento e adattamento climatico) hanno evidenziato la necessità di intraprendere delle azioni per ottimizzare il consumo dell'acqua. La realizzazione dei bacini è una misura necessaria per adattare la realtà dei nostri territori di montagna a questo cambiamento climatico ma è necessario un approfondimento scientifico che è in corso e che richiede ulteriori sforzi».
La riflessione sull’argomento è stata sollecitata da una mozione del gruppo Lega Vallée d'Aoste per l'avvio, entro 60 giorni, di un'indagine preliminare, da affidare agli uffici regionali, per la definizione normativa dei criteri di realizzazione di bacini di medie, piccole e micro dimensioni per lo stoccaggio dell'acqua e per le misure di incentivazione a privati e aziende volti al contrasto dell'inaridimento del suolo e al potenziamento dell'attività anti-incendio sul territorio regionale. «I dati ufficiali dell'European Drought Observatory sul rischio di desertificazione classificano in “arancione” sorprendentemente anche alcune zone alpine tra le quali spicca la Valle d'Aosta. - ha argomentato il consigliere Luca Distort - Le precipitazioni scarse di questo inverno e gli incendi boschivi delle scorse settimane pongono il problema di una rapida e urgente azione per contrastare l'inaridimento del suolo e per individuare i sistemi più idonei a svolgere le azioni di spegnimento. L'Associazione nazionale bonifiche, irrigazioni e miglioramenti fondiari ha definito un Piano per la realizzazione di 2.000 laghetti artificiali su tutto il territorio nazionale e il Pnrr ne propone il raddoppiamento. La parola d'ordine di tutti i settori dell'Amministrazione del buon governo deve quindi essere “programmazione” per prevenire e gestire al meglio queste criticità, tenuto conto che più si aspetta e più è difficile intervenire sulla desertificazione del suolo. Si rende necessario pensare ad un Piano di invasi medio-piccoli per lo stoccaggio dell'acqua nella nostra regione e di politiche di incentivazione con finanziamenti a tasso agevolato rivolte a privati e aziende».
«L'Amministrazione - ha ricordato l’assessore alle Risorse naturali Davide Sapinet - dispone di un Piano regionale per le attività di previsione, prevenzione e lotta attiva contro gli incendi boschivi revisionato, da ultimo, nel 2017 che è predisposto dal Nucleo antincendio boschivo del Corpo Forestale della Valle d'Aosta. Il documento individua azioni concrete e sistematiche per la prevenzione degli incendi e prevede anche la realizzazione di viabilità forestali e di manutenzione delle vasche di riserve idriche antincendio definendo i criteri per la realizzazione di bacini di medie, piccole e micro dimensioni».
La mozione della Lega Vallée d’Aoste è stata respinta in quanto - ha concluso il presidente della Regione Erik Lavevaz - «l'impegno ad avviare nei prossimi 60 giorni un'azione normativa non è accoglibile poiché bisogna prima completare l'analisi scientifica e l'attività pianificatoria».