Riqualificazione energetica “invisibile” per La Tourelle
Nel giro di 10 anni ad Aosta - tra il 1960 e il 1970 - si completò l’urbanizzazione della zona di viale Federico Chabod, una strada creata nei prati per collegare corso Padre Lorenzo con l’Arco di Augusto. Fortunatamente rimasero integri il grande prato del Refuge Père Laurent, attualmente una ricchezza per la città, e la vasta superficie della cascina di Sant’Orso, recentemente e senza logica occupata nella parte più orientale dalla scuola “provvisoria” che tra poco diventerà “definitiva”.
Una parte importante dei terreni che l’impresa Virando Pignataro destinò ai nuovi condomini apparteneva alla famiglia Tubère-Borrel e sui suoi prati e frutteti vennero costruiti inizialmente il complesso Miramonti, in 3 parti, e quindi l’innovativa e sorprendente Tour Blanche, con le sue forme sinuose ed i suoi balconi curvi, le grandi finestre ed i caloriferi a vista appoggiati ai vetri, le autorimesse sotterranee, il vasto e ben curato giardino condominiale, il passaggio interno e il marciapiede delimitato da 2 muretti. Il progetto venne redatto dagli architetti Gianni Debernardi, Franco Cometto, Riccardo Coquillard e Giuseppe Nebbia, che successivamente - nel 1973 - firmarono pure La Tourelle, un fabbricato più piccolo come dimensioni, situato di fronte all’imponente Tour Blanche, in via Jean de la Pierre.
La Tourelle fu realizzata a partire dall’estate del 1973 sempre dall’impresa edile Virando Pignataro in uno spicchio di terreno tra via De La Pierre e il canale Ru de Ville che nella zona faceva funzionare un tempo segherie, mulini e fucine. Praticamente un clone della Tour Blanche, forse anche più bello, per dimensioni e collocazione, comunque legato come soluzioni architettoniche e funzionali alla “casa madre”. Ora, con un investimento di 1 milione e 300mila euro, i proprietari de La Tourelle stanno procedendo alla sua riqualificazione energetica. Il progetto è stato redatto dai professionisti Mauro Rosini e Luca Melotto, sotto la supervisione dell’amministratore Claudio Antonin. «A seguito del rilievo completo del fabbricato con le nuove tecnologie - spiega l’architetto Rosini - abbiamo potuto verificare lo stato generale e decidere come procedere. Proprio grazie all’analisi con il laserscanner sono state determinate in maniera molto precisa le curvature caratteristiche de La Tourelle, per riproporle tali e quali, senza nessuna alterazione della percezione del volume, secondo il concetto che l’intervento che andremo a realizzare non si debba vedere.»
I lavori sono eseguiti dall’impresa Caruso di Saint-Christophe, con ultimazione prevista per il mese di luglio, e prevedono l’insuflaggio di materiale isolante nell’intercapedine esistente, con l’aggiunta di un cappotto esterno di 5 centimetri, finito con un intonaco uguale a quello esistente, con la stessa colorazione. «Inoltre - evidenzia Mauro Rosini - saranno rifatti gli isolamenti e le impermeabilizzazioni dei solai piani, all’ultimo piano verrà inserito l’impianto fotovoltaico non visibile dall’esterno e nel cortile posizionate le colonnine per le ricariche elettriche delle auto. Tutti i serramenti saranno sostituiti, verrà cambiato l’ascensore, rifatti i terrazzi, così come le colonne dell’impianto di riscaldamento, secondo l’analisi energetica e la progettazione degli impianti di ultima generazione predisposti dallo Studio Energie di Andrea Persico.»