Riprende la produzione nello stabilimento della ex Feletti di Pont-Saint-Martin

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La mossa vincente è sicuramente la presenza di un maestro pasticcere come Mauro Morandin, che sovrintenderà con la sua esperienza la nuova produzione di cioccolatini ripieni che a breve saranno in vendita e che verranno realizzati nella ex Feletti di Pont-Saint-Martin, con macchinari all’avanguardia e nuovi di zecca. Sicuramente è una bella notizia non solo per la Bassa Valle, ma per l’intera regione, la ripresa - dopo 6 anni di stop - dell’attività produttiva in quella che ora si chiama Dolcella. «Il nostro staff, che per il momento è composto da 11 persone, è entusiasta di lavorare con un personaggio di questo calibro. - spiega Idris Anday, responsabile dello stabilimento - Vi è grande motivazione da parte di tutti e questo per noi è fondamentale. A breve verranno assunte altre persone per avviare il primo turno di lavoro di 15 addetti. In questi giorni la produzione è partita e il prodotto è già vendibile, ma vogliamo migliorare ulteriormente la qualità. Le prime tipologie di cioccolatini che saranno prodotte saranno uno con copertura di cioccolato fondente al 50 per cento e ripieno di crema al cioccolato e cereali, e altri con guscio di cioccolato al latte e ripieno di crema oppure di nocciola». Il profumo di cioccolato tornerà quindi a diffondersi nella zona, grazie alla produzione di cioccolatini della nuova linea Val d’Or che saranno distribuiti non solo in Italia, anche nel resto d’Europa e negli Stati Uniti.

Nel frattempo abbondano le richieste di assunzione: oltre 150 curriculum sono già stati arrivati a Pont nei giorni scorsi, da quando si è diffusa la notizia della ripresa della produzione dei cioccolatini alla ex Feletti. Alla Dolcella si cercano operai generici per gli imballaggi, ma anche magazzinieri e manutentori, mansioni queste ultime che richiedono una specializzazione. «Sono tante 150 richieste di lavoro - dice ancora il direttore Anday - e sicuramente è una circostanza che fa riflettere. Nella maggior parte dei casi si tratta di persone senza particolari qualifiche che non hanno mai lavorato nell’industria, molti hanno avuto esperienze nel settore della ristorazione o dell’alberghiero, magari per periodi di tempo limitato. Pochi diplomati o con specializzazioni. L’esperienza che stiamo vivendo fotografa molto bene la realtà della Valle d’Aosta».

Il nuovo stabilimento dolciario di Pont-Saint-Martin fa capo alla società Ortu Holding che ha sede nei Paesi Bassi e ha siti produttivi in tutto il mondo. Proprio la società olandese ha acquistato dal fallimento - nel mese di luglio 2019 - dell'azienda turca Captain Gida, per 2,6 milioni di euro, i muri e i macchinari. L’area si estende su 27mila metri quadri, di cui 16mila coperti. Subito dopo però iniziò il periodo della pandemia e la proprietà ritenne di rimanere ferma per 2 anni. Nel 2022 finalmente la ripartenza: la società, rifacendo i piani di investimento, ha deciso di acquistare nuovi macchinari, con un costo di 2,5 milioni di euro.

Aggiunge il direttore dello stabilimento Idris Anday: «Entro l’autunno pensiamo di fare partire un secondo turno, quindi uno si svilupperà dalle 6 alle 14 e l’altro dalle 14 alle 22, per arrivare a occupare 30 persone».

La materia prima arriverà dal gruppo Barry Callebaut, produttore mondiale di cioccolato di qualità, con sede in Svizzera e una succursale in Italia, a Intra, vicino a Verbania. Il secondo fornitore, di supporto, sarà l’azienda Nutkao nel cuneese. «Noi per ora modelliamo il cioccolato - dice ancora il direttore Idris Anday - che arriva liquido, con le varie creme. Prevediamo di produrre, come massimo, 5 tonnellate di cioccolatini ogni giorno, che saranno venduti in Italia, ma soprattutto all’estero, Europa e Stati Uniti. Per ora i cioccolatini saranno marchiati Val d’Or ma abbiamo intenzione, tra un anno e mezzo, di attivare una seconda linea di prodotti, cremini, con una ricetta targata Morandin. La proprietà crede in questo nuovo progetto: lo dimostra il fatto di avere assunto 10 dipendenti prima ancora di iniziare la lavorazione e ci è venuta incontro aiutandoci con la loro formazione», conclude Idris Anday. Costruito nel 1968, l'impianto ha vissuto alti e bassi. Venne realizzato dalla Feletti per tenere il passo con l’aumento della produzione nello stabilimento piemontese, che in quel periodo era all’apice. Dopo alcuni anni iniziò però il declino, con il calo dell’occupazione e i cambi di proprietà. Nel 2016 arrivò la società Captain Gida. Poi un nuovo fallimento, e ora il rilancio con la Dolcella.

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