Riorganizzazione alla Cogne, arriva Sandra Bovo Dall’ufficio stampa della Regione alle relazioni esterne
La giornalista Sandra Bovo è la nuova responsabile delle relazioni esterne della Cogne Acciai Speciali, dopo essere stata a capo dell'ufficio stampa della Regione Valle d'Aosta dal 2008 al 2021. Il suo incarico si inserisce in un processo di riorganizzazione dell'azienda siderurgica aostana. Sandra Bovo - che in precedenza era stata anche direttrice della Promozione e sviluppo dell'attività turistica e sportiva della Regione - ha iniziato la sua carriera all’ufficio stampa con il presidente Augusto Rollandin, per mantenere lo stesso ruolo con altri 6 Presidenti della Regione. Dopo Rollandin, per un mese con Pierluigi Marquis (che ha poi scelto invece Enrico Martial), quindi il ritorno con Laurent Viérin per proseguire con Tonino Fosson, la leghista Nicoletta Spelgatti, Renzo Testolin e fino a lunedì scorso, 26 aprile, con Erik Lavevaz. Il presidente che ricorda con più piacere? «Non voglio fare torti a nessuno, - risponde Sandra Bovo - però certo non posso negare che ho iniziato con Augusto Rollandin e con lui ho collaborato per il periodo più lungo. Per questo è stato anche il Presidente che ho avuto modo di conoscere meglio. Poi devo dire che è stata una piacevole sorpresa anche il rapporto di collaborazione con Nicoletta Spelgatti, con la quale siamo andati d’accordo». I colleghi che ricorda con più piacere? «Sicuramente Cristina Deffeyes e Riccardo Nicolini: con loro ho condiviso la maggior parte del mio percorso all’ufficio stampa e naturalmente è rimasto un bellissimo rapporto di amicizia». Un percorso arrivato alla conclusione: «E’ nelle cose, si tratta di un incarico fiduciario e non si può essere “buoni” per tutte le stagioni. Ho avuto la possibilità di collaborare con la Cogne, azienda di primaria importanza, - conclude - e ho colto l’occasione al volo». Per la sua sostituzione si fa il nome di Benoit Girod, giornalista alla sede Ansa di Aosta.
La riorganizzazione della Cogne Acciai Speciali prevede anche la creazione dell'Academy Cogne in cui saranno concentrati «tutti i percorsi di valutazione e di formazione aziendali in un unico ente, che avrà anche il compito di mettere a valore le conoscenze tecniche e pratiche sviluppate in oltre cento anni di storia» spiega Monica Pirovano, quest’ultima ora direttore generale e non più amministratore delegato, incarico affidato a Eugenio Marzorati. La responsabilità del nuovo progetto Academy Cogne è stata assegnata a Pier Maria Minuzzo.
Mezzo milione per la gestione Covid
E’ stato inoltre approvato il bilancio di sostenibilità 2020, documento che «Riassume gli impegni presi dall'azienda rispetto alle ricadute della propria attività su dipendenti e territorio, con un rendiconto delle azioni poste in essere per il proseguimento delle iniziative volte alla sicurezza dei lavoratori, all'impatto sul territorio e in favore della salvaguardia dell'ambiente». In particolare gli infortuni sono calati del 39 per cento e l'indice di gravità dell'8 per cento. Nell'anno della pandemia «Ci siamo presi cura dei nostri dipendenti - ha detto il presidente della Cogne Acciai Speciali, Giuseppe Marzorati - adottando tutte le misure necessarie per proteggerli e per garantire loro un ambiente di lavoro sicuro, che permettesse un graduale ritorno alla normalità della produzione, già verso la fine dell'anno. Il 2020 ci ha colpito all'improvviso, però la solida piattaforma che avevamo costruito negli anni ci ha permesso di affrontare con forza questa crisi e di preparare la ripresa». Per la gestione dell'emergenza Covid l’azienda ha investito nel 2020 circa 500mila euro, sia per l'acquisto di materiali sia per attività riconducibili alla gestione delle misure di contrasto alla diffusione della pandemia. Inoltre l'azienda siderurgica ha confermato l'impegno ambientale, evitando emissioni per oltre 17.100 tonnellate di anidride carbonica. Il «valore aggiunto» riversato dalla Cogne sul territorio valdostano è stato nel 2020 di 69 milioni di euro. Invariato rispetto al 2019 l'ammontare versato ai fornitori locali, pari a 19 milioni di euro.