«Ringraziamo l’onorevole Franco Manes che difende il suono delle campane»

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Molti nella nostra comunità hanno, a suo tempo, sostenuto con entusiasmo il candidato Manes, dopo averlo conosciuto in un incontro ad Excenex. Di lui ci aveva colpito un senso di lealtà, ed un pragmatismo senza infingimenti, dovuti alla sua esperienza di apprezzato sindaco. Non ci ha deluso, ed è per questo che vorremmo ringraziarlo per l’attenzione, ma anche, rispetto ad altri, di essersi espresso sulla nostra rivendicazione. Qualche “regionalista” dei suoi, come qualcuno della senatrice Spelgatti, che hanno fatto, in passato, campagne elettorali sulle tradizioni e sul particolarismo, si sono premurati di derubricare il nostro appello, ad una sorta di bega condominiale. A costoro diciamo che ce ne ricorderemo quando verranno a parlarci di difesa delle tradizioni e del particolarismo Valdostano, e potrebbero incorrere in qualche pubblica figuraccia. Grazie onorevole Manes, per la sua testimonianza di cittadino, prima ancora che sindaco. Ella non ha fatto altro che confermare le nostre convinzioni, e quelle della maggior parte dei Valdostani, che siano ad Arpuilles, a Fontainemore, o in qualsiasi altra parte della Valle. Si, onorevole Manes, come ha scritto nel suo intervento, il nostro tessuto sociale si sta sfaldando, questo è anche dovuto alla pavidità di alcuni, al disinteresse di altri, ad un generalizzato e diffuso individualismo, che sta facendo perdere la rotta anche agli anziani che avevano sempre coniugato il “noi”, con un velenoso, per le comunità, “io”. Lo stesso che spinge alcuni ad anteporre sempre i propri interessi, a quelli della comunità o di chiunque altro. Dice che le sembra difficile promuovere un’iniziativa legislativa, in questo non concordiamo, e visto che intende accordarsi con la senatrice Spelgatti, cosa lodevole unire le forze, noi pensiamo che la Senatrice, essendo avvocato, saprà bene che non serve riscrivere una legge, basta inserire un comma a quella attuale. Il suo capo, Salvini, oltre a sventolare Rosari e Vangeli, per attrarre il voto cattolico, si prendesse cura una volta tanto di una questione pratica, che non richiede gli investimenti del ponte sullo stretto, ma è di interesse culturale e sociale, in difesa delle nostre tradizioni, potrebbe così dire di essersi reso utile. A don Mario Tringali invece, vorremmo ricordare che la nostra lettera era una specifica rivendicazione politica, nulla di personale nei suoi confronti. Noi “laici” rispettiamo la persona, questo si che è esercitare la carità cristiana, non accogliere gli interessi particolari e pecuniari, di una persona che fragile non è. Tra le sue puntualizzazioni, dice che di giorno le campane suonano, per ora. Certo è che, se smettessero di suonare anche di giorno, cosa non impossibile visto l’andazzo generale, lui come molti altri preti dovrebbe pensare a cercarsi un lavoro. Come molti nel clero, si nasconde dietro alle indicazioni della diocesi, ma tra tutti non si sentono un po’ corresponsabili, dello sfaldamento del tessuto sociale di cui parlava l’onorevole Manes? E non è la carenza di sacerdoti, una scusa plausibile, ma forse il modo di essere, di porsi, della chiesa attuale. Noi, come “poco praticanti”, vorremmo vedere una chiesa tra la gente, quella che Papa Francesco vuole a “servizio”, non padrona secondo un modello antico, a cui troppi preti e vescovi sembrano fare riferimento, quella per cui i fedeli laici erano chiamati sudditi. Caro don Mario, non tema i tribunali e i loro eventuali ingorghi, ma piuttosto lei e la “diocesi”, dovreste temere il giudizio del vostro datore di lavoro. E a proposito della Messa in cui avrebbe annunciato il silenziamento, c’erano lei e 4 persone, (il villaggio sa) alle quali ha annunciato la sua decisione, non certo un referendum. Si faccia ispirare da don Marian Benchea, anche se la figura di don Abbondio sembra imperare in diocesi. Alla senatrice Nicoletta Spelgatti, ci rivolgiamo ancora convinti che l’articolo 844 del codice civile possa crescere di un comma, il quale possa escludere il suono delle campane dalle emissioni fastidiose per il loro tradizionale servizio. Questo per far cadere tutti gli alibi di coloro che nascondono dietro quella legge la loro pavidità, il loro politically correct, che suona come amor di quieto vivere. Si toglierebbe anche l’alibi, del timore di ripercussioni economiche, tema al quale sono sempre molto sensibili. Agli onorevoli Manes e Spelgatti, un grazie anticipato per ciò che certamente faranno, augurando loro Buone Feste. Un grazie a La Vallée Notizie per averci ospitato. Rimaniamo fiduciosi in attesa, nella speranza che chiesa e politica diano inizio ad una azione di riparazione del tessuto sociale.

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