Rimborsi chilometrici, i sindacati: «Un errore non prevedere gli interessi e la rivalutazione delle cifre»

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La Cgil valdostana esulta per l'ok della Regione ai rimborsi chilometrici per gli operai idraulico-forestali. Il provvedimento è stato infatti inserito nell'ultima manovra (impegnando 750mila euro), varata la scorsa settimana dal Consiglio Valle insieme agli aiuti anticrisi per l'emergenza economica da Covid-19. Sul tema, la Flai Cgil e il Savt Forestali avevano promosso numerosi ricorsi al Tar, dopo l'esternalizzazione dei forestali precari.

«Finalmente le nostre battaglie per i rimborsi chilometrici hanno obbligato la Regione ad attenersi al contratto nazionale e all'integrativo regionale», commenta Gabriele Matterana, segretario della Flai-Cgil della Valle d'Aosta. E annuncia: «I rimborsi arriveranno in toto entro fine anno e questo ci dà soddisfazione». Gabriele Matterana però denuncia: «Da una parte viene fatta un'azione giusta, dall'altra un’altra che come organizzazione sindacale non avalliamo. Ci sembra un errore non rimborsare gli interessi e soprattutto non fare una rivalutazione della cifra che spetta al lavoratore». La Regione ha trasmesso ai sindacati una prima bozza dell'accordo sui rimborso martedì 1° giugno scorso. «Non c'è stata la possibilità di analizzare in profondità la bozza di legge, dove in sintesi non viene indicata la cifra che effettivamente spetta al lavoratore. E soprattutto non ci è stato dato il tempo materiale di convocare i nostri organismi dirigenziali» conclude il segretario della Flai-Cgil.

«Il Savt/Forestali non può che essere contento di questa legge, - dichiara dal canto suo il segretario Dimitri Démé - perché è l'ennesima dimostrazione che le scelte politiche intraprese a partire dalla seconda metà del 2010 riguardante lo smantellamento del settore idraulico-forestale regionale, nonché la cessazione del rimborso chilometrico dal 1° gennaio 2011 erano, così come sempre denunciato con forza dal Savt, sia del tutto errate dal punto di vista interpretativo del famigerato Decreto Legge "Tremonti" sia incomprensibili sotto ogni altro aspetto, in primis quello sociale. Talmente errate che il 1° gennaio 2020 è ripresa la regolare corresponsione in busta paga del rimborso chilometrico, così come previsto dal contratti di lavoro nazionale e regionale. Va comunque detto che l'articolo di legge in questione ci è stato presentato solo martedì 1° giugno, incontro durante il quale non è stato fornito alcun testo, poi consegnatoci via e-mail solo venerdì 4 giugno a mezzogiorno e mezzo passato». Secondo Dimitri Démé quindi non si può parlare di condivisione né tanto meno di concertazione tra le parti. «Si è trattato di una comunicazione che l'Amministrazione regionale ha ritenuto opportuno fare a noi organizzazioni sindacali di categoria. - risponde - Ne prendo atto e ringrazio la controparte per la cortesia istituzionale, dando merito all'assessore dell'Agricoltura e Risorse Naturali Davide Sapinet che, a differenza di tanti suoi predecessori, ha cercato di mettere una pezza all'incresciosa questione dei mancati rimborsi chilometrici. Però nell'impossibilità di poter formulare eventuali controproposte o osservazioni, né di potermi confrontare con le altre organizzazioni sindacali, con il mio direttivo di categoria e con i lavoratori prima che la legge venisse approvata in Consiglio regionale, ci siamo trovati davanti al fatto compiuto. Questa legge prevede la possibilità per i lavoratori di richiedere il rimborso chilometrico per il periodo 2011-2019 anche senza dover presentare domanda giudiziale, però rinunciando alla rivalutazione monetaria e agli interessi, il tutto nei limiti di quanto non prescritto secondo la normativa statale vigente, cioè non più di 5 anni di pregresso se in assenza di lettera di sospensione della prescrizione da parte del lavoratore interessato. La legge in questione sarà un'opzione in più a disposizione dei nostri iscritti e dei lavoratori: valuteremo con loro la strategia da intraprendere per dare corpo e voce alle loro rivendicazioni sindacali, consigliando loro, di volta in volta, la strada migliore da percorrere. Oltre 10 anni di lotta sindacale e di battaglia per la giustizia sociale e contrattuale portata avanti dal Savt anche nelle aule di tribunale: fino ad oggi, abbiamo presentato e vinto 14 cause di lavoro, mentre altre 3 sono già state depositate e alcune decine sono in procinto di essere depositate o sono in fase di accesso agli atti per quantificare le singole quote di rimborso chilometrico dovute e mai corrisposte».

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