Rientro da eroe di Federico Pellegrino dopo l’argento Delude la staffetta sprint con Francesco De Fabiani
Federico Pellegrino chiude la sua esperienza olimpica con la meravigliosa medaglia d'argento nella sprint ma si è accorto che intorno a lui c'è ben poco e che le prospettive verso Milano-Cortina 2026 sono tutt'altro che rosee. Francesco De Fabiani ha invece pagato il conto nelle fasi finali quasi con lo stesso copione: in staffetta domenica è scivolato dal podio indietro di parecchie posizioni negli ultimi 4 chilometri. mercoledì nella team sprint a tecnica classica nella quinta - e ultima per l'alpino di Gressoney-Saint-Jean - frazione si è sfilato dal gruppo di testa all'ottavo posto a 15 secondi, rendendo impossibile la rimonta a "Chicco" negli ultimi 1.500 metri di bagarre se non per risalire al sesto posto. In semifinale i 2 valdostani, inseriti purtroppo nella seconda con tempi limitati di recupero, avevano vinto la volata a 5 con 58 centesimi sulla Svezia, 68 sulla Svizzera, 79 sull'Austria e 86 sulla Russia, una delle 2 favorite che ha rischiato con "Sacha" Bolshunov e "Sacha" Terentiev di essere eliminata. In finale dopo i primi 1.500 metri De Fabiani era terzo incollato a Norvegia e Canada, gruppo di 9 che è rimasto tale anche nella prima frazione di Pellegrino, terzo a spalla di Finlandia e Norvegia, in terza De Fabiani era terzo a 2"8 nel gruppone allungato guidato dai russi, nella quarta frazione sono rimasti in 8 davanti con Pellegrino che ha ricucito secondo a 4 decimi dalla Francia, nella quinta il patatrac quando hanno cambiato ritmo il norvegese Klaebo, il russo Terentiev e il finlandese Maeki, De Fabiani si è subito sfilato chiudendo a 15"1 da Finlandia, Norvegia e Russia in fuga. A vincere il secondo oro è stato Joannes Klaebo con Erik Valnes per la Norvegia con 2” sulla Finlandia di Iivo Niskanen e Joni Maeki e a 4” sulla Russia di Bolshunov e Terentiev con quarta la Svezia a 15", quinto il sorprendente Canada a 22" e sesta l'Italia con Pellegrino a 25". Greta Laurent, 28esima e migliore azzurra nella sprint, non è stata inserita nel quartetto della staffetta e nella sprint a coppie (settime in semifinale ed eliminate) in un’Olimpiade per il fondo femminile da dimenticare.
Nel 1994 a Lillehammer e nel 2006 a Torino meravigliosi campioni olimpici, a Pechino ottavi a 5 minuti e 25 secondi dalla Russia e ad oltre 4 minuti dal podio occupato da Norvegia e Francia. Questa è l'amara metamorfosi della staffetta azzurra 4 x 10 km. Domenica scorsa, bravo è stato Federico Pellegrino al suo primo lancio a tecnica classica a chiudere al terzo posto a 24 secondi dalla Russia e incollato a 7 decimi dalla Germania con la Norvegia dietro a 10 secondi. Francesco De Fabiani è rimasto a lottare per 6 chilometri poi è scivolato a 1’44” al settimo posto dopo una frazione improbabile, in terza Giandomenico Salvadori è rimasto settimo ma ha raddoppiato il distacco salito a 3'27” e il giovane Davide Graz è stato superato pure dagli svizzeri.
Federico Pellegrino è rientrato ieri, venerdì, atterrando a Malpensa insieme a Nadia Delago, bronzo in discesa. Ad attenderlo tanti amici che per raggiungere l’aeroporto hanno utilizzato il pullman della Vita che sfoggia la foto gigante di “Chicco” sulle fiancate.