Ricordato il pittore Franco Grobberio con un evento alla Galleria Inarttendu
«Gli amici non mi allungano la vita, ma certamente me la allargano». L’aveva scritto il pittore Franco Grobberio, l’hanno confermato gli amici che martedì scorso, 6 febbraio, hanno affollato la Galleria Inarttendu di via Martinet, ad Aosta, per la serata “Ciao Franco. Ricordando Franco Grobberio con parole, note, tisane, sorrisi e tanto affetto”. Ad un anno dalla sua scomparsa è stato palpabile l’affetto che ancora circonda il ricordo dell’artista aostano mancato a 77 anni. «Cercherò di parlare di lui in maniera non retorica, perché Franco non era un uomo retorico. - ha affermato Agnese Molinaro che ha condotto la serata - Franco era un uomo schietto e semplice. Franco, come il suo nome». E Maria Pia Simonetti ha aggiunto: «Grobberio ci ha insegnato cne esiste un mondo di colori dolci dove esseri leggerissimi passano immersi nella luce di un racconto fiabesco, lasciando tracce evanescenti come sogni. Ci ha insegnato un mondo diverso e possibile per umani di buona volontà». Lo scultore Fernando Regazzo, che Grobberio aveva conosciuto fin dalle scuole elementari, ha, invece, ricordato: «Il suo studio era per lui un posto magico, il suo giardino incantato dove, negli ultimi tempi, stanco ed afflitto dalla malattia, riusciva a dimenticare la sua condizione e tornare in comunione con la sua infanzia ed i suoi sogni. Riuscendo a far volare ancora gli aquiloni». Emozionanti sono state anche le parole del fotografo René Monjoie, le note di una rappresentanza del Coro Dames de la Ville d’Aoste ed il ricordo di Luisa Rizzotto a nome delle centinaia di allievi di pittura ad olio ed acquerello che aveva avuto sia privatamente che all’Università della terza età. E’ stata altresì inaugurata una mostra di Franco Grobberio, a cura della moglie Rosanna Baggio e della figlia Chiara, che rimarrà aperta alla Galleria Inarttendu fino a venerdì prossimo, 16 febbraio, e sarà visitabile ogni giorno dalle 10 alle 18, tranne sabato e domenica. La ventina di quadri, di proprietà della famiglia, traccia un percorso che, partendo da un paesaggio ad olio negli anni Settanta arriva ad alcuni acquerelli del 2022, come “Passeggiata serale”, “Fuga dei poeti romantici”, “Pulcinella” e “Una certa idea del Paradiso”. Dal 2000 la luminosità e la leggerezza dell’acquerello era, infatti, divenuta la sua cifra stilistica. Emblematico, infine, il titolo, “Lo spettacolo è finito”, di un olio del 1999.