Riapre il Tunnel del Monte Bianco: «Sono necessari approfondimenti, emerse criticità durante i lavori»

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Vi è grande attesa da parte degli operatori e degli addetti di tutti i comparti economici (industriali, commerciali, del turismo e dell’artigianato) della Valle d’Aosta per la riapertura ormai imminente del Traforo del Monte Bianco che riattiverà la circolazione lunedì prossimo, 16 dicembre, alle 22, dopo l’esercitazione annuale di sicurezza. Ben 15 settimane che, inutile negarlo, sono pesate in tutta la regione, anche se il periodo autunnale è forse quello più tranquillo ed è per questo che si è optato per questa soluzione.

Obiettivo mancato

Dalla nota diffusa nei giorni scorsi dal Geie, il gestore italo-francese del traforo, emerge che non tutto è filato liscio. «Durante la realizzazione dei lavori, non sono mancati gli imprevisti tipici di un cantiere di tale complessità e levatura. Tra queste, ad esempio, la scoperta di dispositivi per il drenaggio dell’acqua, installati a circa 10 centimetri di profondità. Grazie alla professionalità e reattività di tutte le parti coinvolte nel progetto, ogni imprevisto è stato analizzato e trattato in modo puntuale, adottando le migliori soluzioni tecnologiche». E ancora: «Se da un lato non si è raggiunta la totalità prevista di metri da ricostruire - complessivamente, sono stati ricostruiti 328 metri di volta - dall’altro si può affermare che l’esperienza di quest’anno rappresenta la chiave del proseguimento del risanamento. Consentirà di studiare tutti i parametri, e sarà solo al termine di queste fasi che potrà essere determinato più precisamente il proseguimento del risanamento della volta».

Circostanze che fanno dire a Francesco Turcato, presidente di Confindustria Valle d’Aosta, che «Per noi ora sarà fondamentale capire quanto è stato realizzato in queste 15 settimane e a che risultati hanno portato gli interventi effettuati. Occorrerà procedere ad alcuni approfondimenti perché - da quanto sarebbe emerso - qualche criticità è sopraggiunta durante i lavori di risanamento. Ribadisco comunque che la posizione della nostra categoria, soprattutto in vista degli scenari futuri socio-economici, rimane ferma sulla realizzazione della “doppia canna”, l’unica soluzione possibile a nostro parere per tenere in vita il sistema industriale della regione. La posizione della nostra categoria, che abbiamo più volte ribadito, è condivisa oltre che dalla Regione, anche da Confindustria a livello nazionale».

Secondo Francesco Turcato si sta attraversando un particolare momento storico nel corso del quale occorre ripensare e programmare gli interventi per l'allestimento della ormai nota seconda canna, il raddoppio del tunnel indispensabile «per dare risposte non solo alla comunità valdostana ma anche a quella italiana che vede nei moltissimi passaggi, sia commerciali che turistici, sotto il Monte Bianco, un punto importante del rapporto tra Italia e Francia» conclude il Presidente degli industriali valdostani.

«Una scadenza che aspettavamo con trepidazione e che sicuramente è intesa da tutti gli albergatori con grande entusiasmo. - ribadisce Luigi Fosson, presidente dell’Adava, l’associazione degli albergatori della Valle d’Aosta - Sapere che la data di riapertura del Tunnel è stata confermata per noi è motivo di gioia, non solo per gli albergatori di Courmayeur, ma anche per quelli della Valdigne, di Cogne, di Aosta, e in generale della valle centrale. Un esempio su tutti: pensiamo a tutti gli operatori alberghieri che hanno ospiti che atterrano all’aeroporto di Ginevra e che utilizzano i transfer per recarsi nelle località turistiche della Valle d’Aosta. Riaprire i collegamenti era fondamentale».

«Accogliamo con grande soddisfazione e come un segno di speranza la riapertura del Tunnel - conferma Graziano Dominidiato, presidente Confcommercio - in un periodo obiettivamente difficile per il nostro settore sia per i pubblici esercizi che per il commercio in generale. Inutile negare che in queste settimane una contrazione c’è stata e ogni anno, a questo periodo di chiusura, corrisponde una penalizzazione per tutto il nostro comparto. Vedere l’autostrada vuota è piuttosto angosciante. Ora manteniamo ottimismo per la riapertura, sperando che ridia impulso alle nostre attività».

Il Tunnel del Monte Bianco è stato chiuso lunedì 2 settembre per un periodo complessivo di 15 settimane in tutto. Un periodo, quello autunnale, che era stato individuato dalla società che gestisce il Traforo, insieme alle prefetture della Valle d’Aosta e dell’Alta Savoia, come quello meno impattante sul turismo, in particolare per i veicoli leggeri, i primi utilizzatori del traforo (68 per cento del traffico nel 2023) e sull’economia tra le 2 regioni. I 2 cantieri-test di risanamento della volta avviati a settembre si sono conclusi dopo 105 giorni consecutivi di chiusura e lavori che - 24 ore su 24 - hanno coinvolto più di 150 persone, per un totale di oltre 150mila ore di lavoro.

Per le 2 società concessionarie del traforo - Sitmb per la parte italiana e Atmb per quella francese - si parla, nel 2024, di un investimento di 24 milioni di euro. Nel corso del progressivo termine dei lavori di genio civile, sono stati programmati test sui sistemi di sicurezza del traforo: rilevamento automatico di eventi, acceleratori in volta, telecamere, cavo termometrico, illuminazione. Gli impianti - che erano stati smontati sulle 2 zone interessate dal cantiere - devono ora essere reinstallati e ricollegati all’insieme del dispositivo di supervisione informatica del traforo, il Logos, che analizza in permanenza 36mila dati provenienti dai 12mila impianti e sensori del traforo.

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