Restauro per “salvare” l’Arco d’Augusto

Restauro per “salvare” l’Arco d’Augusto
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L’Arco d’Augusto di Aosta è stato oggetto da tempo di rilievi, campagne fotografiche e monitoraggi ambientali al fine di controllare ciclicamente le condizioni atmosferiche cui è sottoposto il monumento e che possono influenzare negativamente la sua salvaguardia. Da tempo sono stati rilevati diversi problemi di conservazione, legati alla fragilità di alcuni elementi materici dell’Arco d’Augusto, sottoposto annualmente a gelo, disgelo, acqua e sole che gradualmente hanno alterato le caratteristiche fisiche dei materiali lapidei di cui è costituito. La conservazione è ulteriormente modificata da altri agenti atmosferici naturali, quali il vento, che causano un’azione fisica di degrado e usura, esponendo e rendendo vulnerabile il monumento agli attacchi dell’inquinamento. Pertanto nell'autunno del 2022 la Soprintendenza per i Beni e le attività culturali ha deciso di intraprendere un percorso per la messa a sistema di tutti i dati raccolti e di elaborare un progetto di conservazione e restauro dell'Arco di Augusto. Da un punto di vista procedurale la scelta è stata quella di istituire un gruppo di lavoro al fine di ottenere le informazioni mancanti per la redazione del progetto. Un intervento di tale portata, su uno dei più importanti monumenti della città, comporta necessariamente un ponteggio completo attorno all’Arco, realizzato ad hoc per lo spazio e il monumento, a servizio del lavoro stesso. Le attività messe in campo, quindi, si sono sdoppiate con la necessità da un lato di un ponteggio capace di garantire la sicurezza dei lavoratori durante l'intervento di conservazione e restauro e, dall'altro, di avviare le complesse attività di predisposizione del progetto. Per quanto riguarda la progettazione delle opere provvisionali, una collaborazione con l’ingegner Daniele Monaya ha cercato di sviluppare la migliore soluzione che potesse permettere la realizzazione di un ponteggio con una scala esterna per un agile accesso a tutti i piani di lavoro e che occupasse il minor spazio possibile al contorno, al fine di garantire l'utilizzo dell’area verde per le attività annualmente previste e organizzate dal Comune. I piani di lavoro saranno caratterizzati da un'altezza utile per l'ottimale svolgimento delle attività, e hanno una larghezza di oltre un metro con parti a sbalzo per raggiungere tutti gli spazi del monumento. Al fine di permettere anche il restauro delle parti del sottarco tutto il settore sarà interessato da una struttura a ponte fino al centro dell'arco. Altri due elementi renderanno unico il ponteggio: la copertura e i teli laterali. Al fine di permettere di eseguire i lavori al riparo da agenti atmosferici e di riuscire a indagare la struttura portante del tetto, il ponteggio è stato previsto completo di copertura a 4 falde al di sopra di quella del monumento romano. In aggiunta a tutto ciò, con la finalità di rendere gradevole la struttura metallica, che impedirà per oltre un anno la vista sull'importante reperto romano, è stato previsto di porre in opera una sovrastruttura telata, opportunamente stampata con la riproduzione a grandezza naturale di tre dei 4 fronti del monumento. Un’azione di estrema importanza sarà l’esecuzione di un sondaggio archeologico al centro dell’Arco, da eseguirsi prima della posa del ponteggio, per verificare la quota di imposta del monumento - ad oggi di fatto coperta e sconosciuta - e l’eventuale esistenza di un piano stradario romano o di epoca successiva. Per quanto riguarda il percorso di elaborazione del progetto di conservazione e restauro, al fine di ottimizzare le conoscenze acquisite nel passato e le professionalità interne del Dipartimento Soprintendenza, è stato creato un gruppo di lavoro multidisciplinare in grado di affrontare il delicato tema del restauro. In particolare oltre agli uffici competenti del Dipartimento sono stati coinvolti soggetti esterni capaci di completare le conoscenze pregresse acquisite e di confezionare gli elaborati per il progetto esecutivo. Si occuperà della parte relativa all'analisi del monumento la ditta di restauro Koiné di Roma per l’esecuzione di attività propedeutiche di indagine e prove di intervento il loco, al fine di riuscire a rilevare con esattezza i degradi e i problemi presenti sul monumento e definire con esattezza le migliori soluzioni per la conservazione ed il restauro delle superfici lapidee. In particolare l'esecuzione di una campagna di prove di pulitura e di reintegro delle malte, condotte durante l'estate 2023, ha permesso di valutare la consistenza dei depositi superficiali da rimuovere, la durezza della materia da conservare e la messa a punto di una malta apposita per il reintegro delle lacune e di giunti. Il procedimento di redazione del progetto ha inoltre visto la presenza del Dipartimento di Ingegneria Civile, Architettura, Territorio, Ambiente e Matematica dell’Università degli studi di Brescia, per tentare di sviluppare un modello HBIM informativo (Heritage Building Information Modelling) per la gestione della informazioni pregresse e documentali, quelle progettuali e infine di quelle esecutive in fase di realizzazione. «I due procedimenti, per il montaggio del ponteggio e per i lavori di restauro, in corso di esecuzione per quanto concerne l'individuazione dei soggetti, - dichiara l’assessore regionale ai Beni e alle attività culturali, Sistema educativo e Politiche per le relazioni intergenerazionali Jean- Pierre Guichardaz - dovrebbero portare al compimento del restauro per l'estate del 2025, in modo da riconsegnare alla cittadinanza e ai turisti la visibilità del monumento per i festeggiamenti del 2050esimo compleanno della fondazione della città di Aosta». Recentemente la Giunta regionale ha approvato il progetto esecutivo per l’intervento di conservazione e restauro dell'Arco d'Augusto ad Aosta. La spesa prevista ammonta a 1 milione e 410.920 euro.

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