Renzo Guglielmetti al posto di Stefano Cerise Nuovo Ispettore del corpo di sorveglianza
Passaggio di consegne per il corpo di sorveglianza del Parco del Gran Paradiso. Il caposervizio della Valle Soana, Renzo Guglielmetti, è stato nominato Ispettore del Corpo di Sorveglianza del Parco. Da mercoledì scorso, 1° febbraio, ha preso il posto di Stefano Cerise, ispettore dal 1° gennaio 2012, che andrà a ricoprire il ruolo di Caposervizio della Valle di Rhêmes.
Oltre alla nomina dell’ispettore è stata assegnata anche quella di vice ispettore a Giovanni Bracotto, già caposervizio della Valle di Rhêmes.
L’ispettore coordinerà il lavoro dei guardaparco nelle cinque valli dell’area protetta nelle attività di vigilanza ambientale, che spaziano dall'antibracconaggio al controllo urbanistico, dalle verifiche sul comportamento dei turisti ai controlli sull'abbandono di rifiuti e sui sorvoli.
Tra i compiti dei guardaparco vi sono non solo la vigilanza, ma anche il monitoraggio della fauna e il supporto alla ricerca scientifica, l’educazione ambientale e il soccorso alpino.
Il direttore del Parco, Bruno Bassano, a cui spettano le nomine nell’ambito dell’organizzazione delle risorse umane dell’Ente: «Nell'augurare al nuovo Ispettore buon lavoro, amministratori, dipendenti e collaboratori del Parco desiderano ringraziare anche il suo predecessore Stefano Cerise per l’ottimo lavoro svolto in questi anni, lo spirito di servizio dimostrato sul territorio e la sua apprezzata disponibilità».
Stefano Cerise aveva già espresso nella primavera scorsa l’intenzione di chiedere un cambio di rotta per quanto riguardava il suo impegno di Ispettore del Corpo di Sorveglianza all’interno del Parco dove, nel 1990 a soli 24 anni d’età, ha iniziato la carriera di guardaparco: 7 anni di lavoro a Cogne, poi a Valsavarenche fino al 2012, anno in cui è stato nominato, per l’appunto, Ispettore del Corpo di sorveglianza del Parco.
«La mia è stata una scelta che è maturata parecchio tempo fa e che avevo comunicato al direttore già nel mese di marzo 2022. - afferma Stefano Cerise - Sicuramente quello dell’Ispettore del Corpo di sorveglianza è un lavoro molto impegnativo che assorbe tutte le energie e il tempo a disposizione anche per la vita privata. È un mestiere che non dà respiro e non permette di ritagliarsi i propri spazi vivendo un po’ in tranquillità. Questa è la vera ragione della mia scelta di mollare dopo 11 anni di tale impegno. Ho voglia di cambiare qualcosa nella mia vita. Faccio un passo indietro, me ne rendo conto, ma lo dico con serenità soprattutto per avere avuto l’opportunità di trovare questa nuova collocazione in Val di di Rhêmes che, tra l’altro conosco molto bene. Avevo bisogno di un ambiente in cui lavorare più serenamente. Riconosco in me un calo fisiologico di motivazione.
In questi ultimi 11 anni ho dato tanto, credo di avere fatto tanto anche se non tutto, ma avverto il bisogno di vivere una nuova sfida e, oggi, la Valle di Rhêmes rappresenta questo per me, consapevole che potrò svolgere il mio lavoro in maniera più umana e meno logorante».