Reines, salta la notturna di Ferragosto alla Croix Noire Sfilata con le mucche nel centro di Aosta per protesta

Reines, salta la notturna di Ferragosto alla Croix Noire Sfilata con le mucche nel centro di Aosta per protesta
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Ferragosto con sorpresa nelle vie del centro di Aosta. Stupore e interesse da parte dei turisti e applausi al passaggio - da «dive a quattro zampe» - di due bovine e una pecora, ignare del perché di così tanta attenzione. E’ stato il ristoratore aostano Jean-Claude Brunet ad organizzare questa sfilata, un gesto di protesta voluto dalla «Filiera della somministrazione» che raggruppa alcuni commercianti e allevatori del capoluogo regionale. Un’iniziativa plateale per lanciare un grido d’allarme sul tema dell’impoverimento turistico, sociale ed economico di Aosta. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata lo spostamento del combat di Ferragosto delle reines dalla Croix Noire a Breuil-Cervinia.

Secondo Jean-Claude Brunet «la città manca di un vera programmazione turistica. La tradizionale “bataille” di Ferragosto è stata cancellata per costi di gestione troppo alti e perché l’impianto è considerato di tipo sportivo, quindi soggetto a regole ferree. Giustissimo fare rispettare le regole, per quanto riguarda l’Arena Croix Noire ed anche la città tutta, a cominciare dalla movida serale. Sono state imposte delle forti limitazioni agli eventi, mentre bisognerebbe incentivarli. Il Comune dovrebbe porre attenzione a questo aspetto, non regolamentare una movida che è già carente. Piuttosto bisogna incentivare chi garantisce l’apertura dei locali in determinate date, magari facendo pagare meno l’occupazione del suolo pubblico o assicurando sconti sulla tassa rifiuti. La sfilata del 15 agosto è stata organizzata per ricordare che proprio a Ferragosto l’Arena Croix Noire ospitava l’eliminatoria notturna delle Batailles de reines, mentre l’orario delle 15.30 scelto per sfilare lungo il centro storico è legato al momento della pesatura delle bovine pronte a battersi in campo. L’Arena quest’anno non è stata usata per costi eccessivi, io spero si lavori per riuscire a detassarla o a renderla utilizzabile in qualsiasi circostanza. La tendenza turistica mondiale è di avvicinarsi al mondo rurale. La gente che abita in città ha voglia di tradizioni, di ruralità e Aosta ha perso il treno. In qualche modo, magari anche solo con un trafiletto sul giornale, si poteva spiegare che spiaceva avere dovuto rinunciare a questo evento, ma che si sarebbe lavorato per riportarla in un prossimo futuro».

«Non siamo contrari a questo modo di esprimersi. La libertà di espressione è sacra e va rispettata - dice Roberto Bonin presidente dell’Association régionale Amis des Batailles de Reines - e chi ha scelto di manifestare in questa maniera le proprie idee ha fatto bene perchè in questo modo alimenta la discussione sulle problematiche connesse alla gestione dell’Arena. Sicuramente con questa protesta è stato posto l’accento sul fatto che Aosta dovrebbe essere maggiormente una cittadina turistica. Per quanto riguarda noi, stiamo ragionando sulla gestione della Croix Noire, è sempre più complicato. Si tratta di un impianto sportivo, esistono delle normative nazionali che impongono costi aggiuntivi elevati e siamo arrivati alla scelta di non gestirla direttamente per tentare di “muovere le acque”».

«La Regione - segnala l’assessore all’Agricoltura e Risorse naturali Marco Carrel - è a conoscenza delle difficoltà di organizzare le Batailles de reines, ma anche delle capre e dei moudzons, all’Arena. Siamo convinti che quello sia un luogo importantissimo dove poter continuare a organizzare le manifestazioni per il nostro settore zootecnico. Conosciamo la situazione dei costi di gestione dell’Arena, ma con le normative vigenti e la sua classificazione come impianto sportivo vi sono delle regole da rispettare. Non è possibile fare in altro modo, dopodiché le altre scelte sono in capo al Comité delle Batailles de reines.

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