Regione, si è arenata la riforma elettorale «Andremo a votare con la preferenza unica»

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Si è arenata la riforma elettorale. Nelle scorse settimane la maggioranza aveva rimesso la sua proposta sul tavolo, sapendo che «a prescindere» sarebbero comunque mancati 11 voti: Lega, Forza Italia e Progetto Civico Progressista. Troppo distanti le posizioni, a partire dall’elezione diretta del presidente rivendicata dagli azzurri.

Quota 24, la maggioranza qualificata necessaria per varare la riforma elettorale, allora è diventata raggiungibile solo con l’appoggio di Rassemblement Valdôtain. E la coalizione che appoggia il governo Testolin e guidata dall’Uv l’aiuto di Stefano Aggravi e compagni è andato a cercarselo. Si sono messi attorno a un tavolo martedì scorso, 15 ottobre, ma da quel faccia a faccia però è uscito un nulla di fatto. Le posizioni non sono poi così distanti, ma a quanto pare inconciliabili. Nessun accordo per votare in aula la proposta di tornare alle 3 preferenze, con la doppia di genere. Rassemblement vuole le 4 preferenze, l’elezione palese della Giunta e la discesa del quorum dal 5,7 al 4,5 per cento.

«Con la nostra proposta di legge elettorale abbiamo provato a formalizzare alcune proposte - anche di compromesso rispetto ad altre leggi depositate - per riuscire a rilanciare il dibattito sul tema. La nostra disponibilità al dialogo resta tale, mi spiace che dall’altra parte del tavolo si sia percepita rigidità sulle 2 sole proposte di modifica fatte» spiega il capogruppo Stefano Aggravi.

Rassemblement allora ha scelto di non condividere preventivamente la presentazione in Consiglio Valle di un testo di legge con le sole modifiche proposte dalla maggioranza.

Più di uno sostiene che quella di Rassemblement sia una forzatura per «stanare» la maggioranza e che alla fine un riavvicinamento ci sarà. Dalle parti della coalizione invece si invita a ricordare lo stallo di 4 anni fa, quando nessuno credeva alle elezioni anticipate ritenendo che prima o poi si sarebbe trovato un accorso. «E invece andammo ad elezioni anticipate... Ora siamo nella stessa situazione e non si vede nulla all’orizzonte che ci allontani dal voto con la preferenza unica, di nuovo». Sistema che favorirebbe di sicuro i consiglieri regionali uscenti.

«Non ci sarà la riforma del sistema elettorale regionale. Invocata da un decennio, promessa in tutte le campagne elettorali, inserita come primo punto del Programma di legislatura 2020-2025: non si farà». Lo mette nero su bianco in una nota Rete civica sottolineando che «l'unica cosa che l'affannata maggioranza regionale sta cercando di produrre è un ritocco alla legge per tornare alle agognate 3 preferenze, ma non si tratta certo di una “riforma”, solo di un passo indietro con il ritorno alle cordate di candidati, un taccone che è peggio del buco». «Negli ultimi 3 anni sono state depositate ben 6 proposte di legge per la riforma elettorale. E alla fine nulla. La Valle d'Aosta è rimasta l'unica regione in cui gli elettori non possono scegliere la maggioranza di governo, con il risultato che le maggioranze vengono fatte e disfatte nel mercato postelettorale che dura 5 anni».

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