Regione, arrivano gli aumenti per i 5mila dipendenti del comparto unico

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I sindacati Cgil, Cisl, Savt, Sivder e Uil hanno sottoscritto mercoledì scorso, 1° marzo, un'ipotesi di rinnovo del contratto regionale di lavoro del comparto pubblico con la Regione Valle d'Aosta. Le cinque sigle esultano: «Finalmente è “fumata bianca”: dopo mesi di assemblee, stati di agitazione aperti e procedure di raffreddamento per lo più inconcludenti» perché ogni volta «gli impegni assunti venivano disattesi», si è arrivati a una prima ipotesi. I sindacati parlano di «un'accelerazione che ci ha visti pronti a cogliere una rinnovata volontà politica a dare finalmente risposte concrete a circa 5.000 dipendenti del comparto unico».

I segretari dell'Fp Cgil Igor De Belli, dell'Fp Cisl Jean Dondeynaz, del Savt Fp Mauro Cretier, del Fialp Sivder Massimo Pasqualotto, e della Uil Fpl Ramira Bizzotto, esultano, ma non appieno: «Come organizzazioni sindacali - scrivono in una nota - abbiamo cercato di dare risposta, almeno per quanto possibile, alle giuste rivendicazioni avanzate dai nostri iscritti e dai lavoratori che hanno partecipato alle assemblee che nel tempo sono state organizzate. Certo, per quanto possibile, poiché il salvadanaio non concedeva ulteriori margini alla contrattazione». Per i sindacati, «il percorso è stato complicato e i comitati preposti alla gestione delle procedure di contrattazione ci hanno reso la vita difficile anche per contrasti e dissidi interni agli stessi. Non possiamo non sottolineare quanto il mutato sistema delle relazioni sindacali regionale passato da un'Agenzia - l'Arrs - dotata di autonomia e di dipendenti a essa dedicati a un comitato - il Crrs - si sia rivelata una scelta infruttuosa e poco lungimirante».

Per Cgil, Cisl, Savt, Sivder e Uil «non si tratta di nostalgia, e neanche di un esercizio di critica astratto: stiamo parlando di quelle relazioni che troviamo nelle prime pagine di tutti i contratti collettivi. Un vivo interesse per queste relazioni favorisce sia il coinvolgimento dei dipendenti al miglioramento delle proprie condizioni di lavoro, sia le amministrazioni, che possono incrementare i livelli qualitativi e quantitativi dei servizi erogati. È per questa ragione che le relazioni sindacali sono uno strumento indispensabile, su cui è bene investire e non risparmiare».

Ora l'ipotesi di accordo seguirà l'iter previsto: il vaglio da parte del Corepoc, poi l'approvazione da parte della giunta regionale, con conseguente autorizzazione al Crrs alla sottoscrizione del testo definitivo. «Il lavoro delle organizzazioni sindacali è solo all'inizio - concludono le 5 sigle - perché la firma definitiva del contratto regionale parte economica 2019-2021 permetterà di dare un po' di respiro ai lavoratori, sempre più pressati dai continui rincari». Nei prossimi mesi, «occorrerà procedere tempestivamente con una radicale riforma ordinamentale e giuridico normativa del contratto, che potrà avvenire con le risorse all'uopo destinate, senza dimenticare che questo potrà verificarsi solo a seguito della dovuta manutenzione delle normative regionali di riferimento».

Nelle prossime settimane, saranno programmate le diverse assemblee dei lavoratori del comparto unico, per condividere il percorso fatto e raccogliere nuovi input per il futuro.

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