Reddito di cittadinanza, dopo la sospensione si teme il caos

Reddito di cittadinanza, dopo la sospensione si teme il caos
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Il Consiglio Regionale dell’Ordine Assistenti sociali della Valle d’Aosta in una nota esprime seria preoccupazione per le ricadute legate alla sospensione, da lunedì scorso, 31 luglio, del Reddito di Cittadinanza a numerosi percettori, comunicato venerdì 28 luglio «Attraverso un sms, modalità informativa dai contenuti che stanno provocando grande disorientamento ai cittadini interessati».

«Persone rimaste improvvisamente prive di mezzi di sostentamento, a cui non è stato dato né il modo né il tempo di ricevere spiegazioni chiare e corrette sulle nuove regole e sui complessi meccanismi di funzionamento dei nuovi strumenti approntati dal Governo. - evidenzia la presidente dell'Ordine degli assistenti sociali della Valle d'Aosta Anna Jacquemet - L’altro aspetto che preoccupa il nostro Ordine, riguarda i colleghi assistenti sociali che si trovano a dover affrontare una situazione emergenziale, in riferimento ad un aumento delle richieste di valutazioni multidimensionali dei bisogni, finalizzate alla sottoscrizione di un patto per l’inclusione. Tale funzione che sappiamo richiedere tempo e preparazione specifica e che deve essere condotta, data la situazione, in un clima di urgenza con tutti i riflessi del caso».

«Questo Consiglio - prosegue la nota - auspica pertanto che, per prevenire gravi situazioni, nell’ottica in prima istanza dei cittadini e degli operatori assistenti sociali, tutti gli attori coinvolti si adoperino per sostenere questo faticoso processo di adattamento alla nuova situazione». Secondo l’Inps sono 71 le persone considerate “occupabili” a cui è stato sospeso il reddito di cittadinanza in Valle d'Aosta. Se ne aggiungeranno altre nei prossimi mesi, man mano che raggiungeranno la soglia delle 7 mensilità.

La replica della RegioneIn una nota l’Assessorato regionale della Sanità, Salute e Politiche sociali precisa che l’Inps ha inviato a un primo gruppo di percettori del Reddito di cittadinanza la comunicazione della sospensione, in attesa di una «Eventuale presa in carico da parte dei Servizi sociali». «Tale messaggio ha creato una forte preoccupazione in diverse regioni d'Italia, al momento non in Valle d’Aosta, - prosegue la nota - in quanto si teme che le persone destinatarie possano in massa rivolgersi ai Servizi sociali per richiedere l’annullamento della sospensione del reddito». L’assessore Carlo Marzi dichiara: «In attesa di nuove e auspicate specifiche da parte dell'Inps, abbiamo chiesto alle Assistenti sociali l’impegno ulteriore di rivalutare tutti i casi delle persone che ad oggi nella Piattaforma Gepi (destinata alla gestione dei percettori di Reddito di cittadinanza assegnati dall’Inps ai Servizi Sociali) risultano escluse o esonerate. Si tratta di un impegno rilevante, di cui ringrazio sin d’ora tutte le assistenti sociali coinvolte, in quanto per assicurare sino alla fine dell’anno le mensilità ad oggi sospese è necessario riaprire le situazioni ed effettuare un'analisi preliminare entro il 31 ottobre 2023».

Critiche dalla Cgil A nutrire preoccupazione per tensioni sociali è pure la Cgil Valle d’Aosta che evidenzia: «Per ora l'unica certezza sono i 71 sms inviati dall'Inps, dove viene comunicato lo stop al Reddito di cittadinanza. Il nostro timore è che tante, troppe, famiglie si ritrovino in seria difficoltà». Pertanto la richiesta è di «Prorogare il termine di sospensione del reddito Per altri 7 mesi e dare modo alla popolazione, in condizione di bisogno, di essere presa in carico dai servizi sociali».

L’assessore regionale alla Sanità, Salute e Politiche sociali Carlo Marzi

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