Rayon de Soleil, da storico hotel a moderno complesso residenziale
Sulle ceneri dello storico albergo Rayon de Soleil, che si affaccia sulla Statale 27 per il Gran San Bernardo poco dopo l’incrocio con via delle Betulle per chi viaggia in direzione del tunnel, sorgerà una complesso residenziale di ultima generazione. A realizzarlo è l’impresa Edileco che oltre a degli appartamenti ad alta efficienza energetica collocherà nella nuova struttura un piccolo ristorante e un albergo. A unire il passato con il futuro sarà il nome che resterà lo stesso: Rayon de Soleil, appunto. La storia dell’hotel, che a partire da quest’estate è stato trasformato in un cantiere per la sua demolizione, è quella di una Valle d’Aosta che non c’è più, dove il boom economico offriva a chi aveva voglia di lavorare ed era lungimirante opportunità oggi impensabili. Come nel caso di Maria Porcheddu, scomparsa nel 2020 a 89 anni, che lasciò la Sardegna negli anni Quaranta per sfuggire alla malaria e venne ospitata dallo zio Giovanni Virdis a Gaby. Quest’ultimo era un carabiniere diventato imprenditore, tanto che costruì l’Hotel Regina, già allora dotato di riscaldamento centralizzato - un’autentica rarità per l’epoca - e frequentato nel dopoguerra soprattutto da una ricca clientela biellese. La struttura, peraltro, esiste ancora oggi, ed è stata trasformata in una casa di riposo. L’esperienza lavorativa in quell’hotel divenne fondamentale per la formazione di Maria Porcheddu che imparò il mestiere e se ne innamorò. La svolta giunse quando conobbe Rino Chatellair (mancato 12 anni fa), guardia forestale di Gignod in servizio proprio a Gaby. Dopo il matrimonio nel 1953, i coniugi si trasferirono ad Aosta nel 1959. Nel frattempo la famiglia si era allargata, con la nascita il 4 marzo 1956 del primogenito Sergio a cui seguì, il 12 dicembre 1967, quella della sorella Marilisa. Il terreno su cui sorgeva l’Hotel Rayon de Soleil venne acquistato nel 1962 e 2 anni dopo, in concomitanza con l’apertura del Traforo del Gran San Bernardo, venne inaugurato il nuovo albergo (vedi foto d’antan a pagina 58) che si trovava in una posizione strategica per intercettare i crescenti flussi turistici. Inizialmente aveva solo 13 camere ma gli affari andavano così bene, grazie alle doti professionali dei proprietari, che nel 1967 venne ampliato e le camere divennero 39. Dotato di un ristorante con 200 coperti, e primo hotel con una piscina che fu costruita nel 1983, il Rayon de Soleil venne ulteriormente ampliato nel 1988 raggiungendo 45 camere. In alta stagione, il 3 stelle, oltre ai titolari che vi lavorano con il figlio Sergio, occupava fino a 20 dipendenti e la sua fama rinomata aveva varcato i confini regionali. L’attività cessò nel 2009. «Un albergo necessita di continui investimenti - racconta Sergio Chatellair, persona colta ed empatica - perché deperisce rapidamente. All’epoca eravamo rimasti solo io e mia madre e, dato che nessun altro della famiglia avrebbe proseguito l’attività, non ce la siamo sentiti di accendere un mutuo pesante di durata ventennale. Sono comunque contento che il Rayon de Soleil non scompaia ma che si trasformi nel giro di un paio di anni in un edificio dalle caratteristiche moderne, sia internamente che esternamente, mantenendo il nome originale, un ideale trait-d’union tra passato e futuro».