Réunion, entro venerdì 31 maggio le candidature per la presidenza della nuova Union Valdôtaine

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«Le processus de recomposition de l’aire autonomiste, qui a fait ses premiers pas lors du congrès de l’Union Valdôtaine au désormais lointain automne 2018, cherche à trouver sa concrétisation définitive». Inizia così la lettera con la quale ieri, venerdì 10 maggio, è stato comunicato ufficialmente agli unionisti il percorso che porterà al congresso della réunion. La comunicazione contiene anche le norme transitorie che saranno valide per quell’appuntamento - previsto a metà giugno - e che saranno sottoposte al Conseil Fédéral lunedì prossimo, 13 maggio, e poi al congrès dell’Uv in calendario venerdì 17 maggio, alle 18.30 nella sala polivalente della Bcc Valdostana a Gressan. Tra le più importanti: al congresso della réunion di giugno (domenica 16, al Billia di Saint-Vincent) potrà prendere parte chi è in regola con la «cotisation» (15 giorni prima, cioè entro venerdì 31 maggio) e chi firmerà la «Charte de participation» che si rifà ai principali valori unionisti. Tutti i partecipanti al congresso straordinario avranno diritto ad intervenire, ma potranno votare per il presidente del Mouvement solo gli aderenti all’Uv, compresi coloro che regoleranno la loro adesione nel corso della giornata.

Le candidature alla presidenza della nuova Union Valdôtaine dovranno essere presentate a partire da domenica 26 ed entro venerdì 31 maggio.

Caveri, appello all’unitàUn percorso che non è rimasto immune da polemiche, soprattutto nelle ultime settimane durante le quali è andato ad intrecciarsi con le trattative per le candidature alle prossime elezioni europee. Sulla necessità di arrivare in fondo interviene Luciano Caveri: «Rispetto ad avversari interni ma soprattutto esterni, i valdostani che credono davvero nell’Autonomia speciale devono stare insieme e siamo arrivati in questo periodo ad un’azione positiva in questo senso e a questo mi riferisco. È quel processo di aggregazione di cui scrivo da tempo, essendone uno dei promotori, e su cui torno speranzoso più che mai.

Premetto a scanso di equivoci che capisco come non tutti si riconoscano nel percorso della reunification del mondo autonomista. Quando si scelgono percorsi difficili e si cerca più quello che unisce piuttosto che quel che divide, è normale che ci sia chi va sino in fondo e chi invece non ci stia, ritenendo di fare altrimenti. Ma questo non deve far demordere chi ci crede».

Aggravi, «Noi unici autonomisti»Proprio a proposito di elezioni europee, Stefano Aggravi, candidato nel listino di Rassemblement Valdôtain collegato alla lista «Libertà» del siciliano Cateno De Luca, non ha problemi a dichiarare che la sua, nella nostra regione, sarà «l’unica voce autonomista in un campo dove gli altri candidati fanno riferimento a partiti nazionali». Aggravi aveva chiesto un incontro all’Uv e ad Alliance, «per illustrare la nostra proposta. Ma non ho avuto alcun riscontro. Allo stesso modo siamo disponibili a confrontarci con altre realtà che possono avere affinità con noi. Non abbiamo fatto riferimento ai partiti nazionali perchè naturalmente avevano già i loro candidati». Michele Santoro riammesso

«Ha errato l'Ufficio elettorale nell'escludere la lista degli odierni ricorrenti per assenza della indicazione della qualifica di consigliere regionale nella persona dell'autenticante le sottoscrizioni relative alla Val d'Aosta». Così il Tar del Lazio nelle motivazioni della sentenza con la quale, accogliendo un ricorso proposto dalla lista elettorale «Pace Terra e Dignità» che fa capo a Michele Santoro, ha annullato il verbale dell'Ufficio Elettorale Circoscrizionale istituito presso la Corte d'Appello di Milano con il quale il 2 maggio scorso la stessa lista era stata ricusata, e dunque esclusa dalla competizione elettorale europea. L'esclusione era stata disposta perché non sono state ritenute valide le sottoscrizioni autenticate da Erika Guichardaz, consigliere regionale di Pcp, della quale all'Ufficio Elettorale Circoscrizionale non risultava la qualifica ad effettuare la stessa autentica. «Il possesso della qualifica di consigliere regionale in capo all'autenticante è documentato da un atto preesistente alla raccolta delle firme, avente data certa in quanto protocollato (senza contestazione alcuna sul punto)»; ecco perché secondo il Tar «Ha dunque errato l'Ufficio nell'escludere la lista degli odierni ricorrenti per assenza della indicazione della qualifica di consigliere regionale nella persona dell'autenticante le sottoscrizioni relative alla Val d'Aosta».

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