Réunion degli autonomisti, Union Valdotaine al lavoro con la commissione politica
Si definiranno nei prossimi giorni le nomine della commissione politica dell’Union Valdôtaine, che avrà l’obiettivo di avviare un percorso di confronto con altre forze autonomiste, in vista della possibile «réunion».
«La commissione sarà nominata dal Comité Fédéral e sarà formata da alcuni rappresentanti del Comité stesso» spiega la presidente del Mouvement Cristina Machet.
«Si tratterà di un primo passo per proporre alcuni ragionamenti politici finalizzati sostanzialmente al raggiungimento di un obiettivo – continua Cristina Machet – ovvero quello che l’Union ritorni a essere la casa dei valdostani che si riconoscono nel pensiero autonomista». Per Cristina Machet nel corso degli ultimi anni nella politica valdostana si sono persi i veri obiettivi: autonomismo, federalismo e particolarismo, e tra i valdostani si sono create correnti di pensiero differenti sul concetto di autonomia.
«La divisione degli autonomisti, con idee politiche simili però frammentate in tanti movimenti e partiti ha aperto le porte ai partiti nazionalisti, e questo non credo faccia bene alla Valle d’Aosta. Gli autonomisti valdostani hanno ideali simili. - sottolinea Cristina Machet - L’Union Valdôtaine è un partito pronto ad accogliere anche le varie sensibilità del mondo autonomista, però bisogna partire dal principio di fondo: cerchiamo di salvaguardare la nostra autonomia e il nostro particolarismo, le diverse sfumature sono forme di dialogo».
Cristina Machet torna poi sulla commissione: «Aprirà un dialogo, si tratta di una “ispezione”, per vedere se esiste la possibilità di condividere obiettivi. Parleremo con tutti i partiti autonomisti, certo, qualunque sarà il percorso, non si tratterà di un processo da realizzarsi dall’oggi al domani, piuttosto di qualcosa che deve essere portato avanti a piccoli passi. L’Union Valdôtaine è un movimento fortemente legato alla base: abbiamo un Comité Fédéral, un Conseil Fédéral e il Congrès National. Qualsiasi scelta sarà condivisa con la base e nulla verrà calato dall’alto. Sappiamo che sarà un cammino delicato da percorrere nei tempi dovuti».
Secondo Cristina Machet gli autonomisti oggi stanno collaborando in maniera operativa, e ne è la prova l’atteggiamento in Consiglio regionale. «Vi è sintonia sul programma di governo e cooperazione. L’Uv cerca di essere oggi una forza politica di riferimento, che si prende l’impegno di rappresentare i valdostani. Il processo di dialogo tra gli autonomisti non metterà in discussione quella che è la storia dell’Union Valdôtaine: i principi cardine dello Statuto, il simbolo e il nome ritengo sia giusto che non siano toccati. L’Uv ha da poco compiuto 76 anni, in questi anni la storia del movimento ha visto migliaia di persone lavorare e combattere per mantenere la nostra autonomia. Abbiamo superato momenti difficili, ora guardiamo al futuro con ottimismo e con voglia di ripartenza».
Il sogno è tornare a essere una grande forza autonomista aperta al confronto, pronta a dialogare con più persone possibile e con il territorio. Una forza politica che si pone anche l’obiettivo di acquisire più forza nei confronti dello Stato e dell’Europa, condividendo il pensiero politico con coloro che tutelano le minoranze linguistiche. «Ogni governo che avrà a cuore questo, e le regioni speciali come la nostra, sarà in sintonia con noi. - conclude Cristina Machet - Cerchiamo concretezza e vogliamo affrontare i problemi veri, ci spaventano i partiti che usano il populismo nel senso più dispregiativo del termine, con quell'atteggiamento demagogico che cerca solo di accattivarsi le aspettative degli elettori, indipendentemente da ogni valutazione di contenuto, perché questo, nel corso della storia, non ha mai fatto bene alle minoranze».