Questione Aido VdA, il presidente Renzo Testolin: “Situazione paradossale in cui la principale vittima è la cultura del dono”

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Con un'interpellanza del gruppo Lega Vallée d'Aoste, il Consiglio Valle ha nuovamente affrontato la questione relativa all’Aido Valle d’Aosta nella seduta di mercoledì 20 dicembre scorso. «Dopo la revisione dello statuto dell'Aido nazionale del 2020, la sezione valdostana ha chiesto, senza esito, di poter mantenere un unico gruppo regionale in deroga alle nuove disposizioni. - ha ricordato il consigliere Luca Distort - Il tentativo di formare più gruppi comunali non è stato praticabile in ragione della realtà numerica e territoriale della nostra regione e nel 2021 la sezione locale è stata commissariata con successiva espulsione dei soci del Direttivo e la restituzione dei testamenti olografi. Nel 2023 si è svolta una riunione per la ricostruzione del comitato dalla quale è emersa la proposta del Vicepresidente nazionale di re-integrare i membri del Direttivo e l'ipotesi di una deroga allo statuto nazionale. Chiediamo quali azioni siano state messe in campo per risolvere la questione a favore dell'Aido VdA, in ottemperanza agli impegni presi dal Consiglio all'unanimità con una risoluzione del maggio 2021; se il Governo intenda porsi all'interno del dialogo, al fine di dare il proprio contributo per il raggiungimento di quanto ipotizzato dal Vicepresidente nazionale».

«Rispondendo all'onorevole Franco Manes, il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Elvira Calderone, ha comunicato che il Ministero - e quindi tanto meno la Regione - non può adottare iniziative in grado di incidere sulla sfera di autonomia propria degli enti del Terzo settore, come le decisioni di commissariamento, scioglimento e chiusura di sedi territoriali. - ha ricordato il presidente della Regione Renzo Testolin - Spiace constatare come in questa vicenda vi sia stata una posizione burocratica e rigida da parte degli organi centrali dell’Aido, dimenticando l'importante operato del direttivo della sezione valdostana, che è stato di assoluto rilievo e traino per la crescita del volontariato nella nostra regione. Dal 2021 sono state assunte decisioni estreme e, in qualche modo, umilianti per i rappresentanti valdostani che hanno subìto, non solo l’espulsione, ma addirittura l’annullamento delle loro manifestazioni di volontà. Una chiusura al dialogo che ha portato al fallimento dell’intervento di commissariamento di cui hanno dovuto prendere atto i 5 successivi commissari straordinari che si sono succeduti dal 2021. Pareva essere prossima la soluzione della primavera scorsa, di reintegro degli espulsi e di riconoscimento della particolarità della situazione valdostana, ma non sono ancora seguiti atti concreti in questo senso. Accogliamo favorevolmente la disponibilità del Ministro Calderone - che è stata in Valle a ottobre - ad interessarsi della situazione e, come Governo regionale, siamo come sempre a disposizione per collaborare a risolvere questa situazione paradossale in cui la principale vittima è la cultura del dono ed è per questo che i nostri solleciti al Ministro continueranno con convinzione e spirito risolutivo».

«La risposta del Presidente - ha replicato il consigliere Luca Distort - ribadisce un allineamento allo spirito di questa interpellanza che vuole far sì che il Governo regionale spenda tutte le carte possibili, ben sapendo che le norme che regolano la gestione degli enti del Terzo settore hanno una loro autonomia. Amministrare non significa solo applicare regole e norme, significa anche gestire i conflitti e spendersi per gestire le conflittualità. Non possiamo tacere e dobbiamo avere la coerenza e il coraggio di far sentire la nostra voce per difendere ciò che riteniamo giusto».

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