«Quella coltellata avrebbe potuto uccidere»

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La coltellata inferta da Stefano Corgnier, 43 anni, di Aosta, a un suo conoscente la notte tra il 30 e il 31 marzo scorsi all'interno del Bar Crazy Fox di via Torre del Lebbroso, di cui è titolare, era potenzialmente idonea a provocare la morte. Lo evidenzia la consulenza medico legale disposta dal pm Luca Ceccanti nell'ambito del fascicolo per tentato omicidio che vede Corgnier come unico indagato.

Nella relazione del medico legale Serena Curti emerge inoltre che il tipo di lesione - “da punt”', sul lato del collo - è compatibile con la lama del coltello a serramanico che i carabinieri avevano trovato nascosto in una cassetta dello scarico del bagno del locale e che le ferite riscontrate sul braccio del 43enne potrebbero essere autoinferte. Secondo quanto ricostruito subito dopo i fatti dai carabinieri, Stefano Corgnier, che non risulta avere precedenti, aveva colpito alla gola l'avventore con un coltello durante «Un’accesa discussione» nata «Per ragioni private». Nell'immediatezza dei fatti il 43enne aveva detto di essersi difeso da un'aggressione e che quel coltello non era suo. Dopo oltre un mese di custodia cautelare in carcere, all'inizio del maggio scorso il gip di Aosta gli aveva concesso i domiciliari.

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