Quel giorno che Catherine Spaak si sposò a Chamois “Amava il nostro paese, lo chiamava il suo nido d’aquila”

Quel giorno che Catherine Spaak si sposò a Chamois “Amava il nostro paese, lo chiamava il suo nido d’aquila”
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Una cerimonia intima celebrata la vigilia di Natale del 1993 e tenuta nascosta ai giornalisti fino all’ultimo. Per la celebre attrice e presentatrice di origine belga Catherine Spaak - mancata domenica scorsa, 17 aprile, giorno di Pasqua, all’età di 77 anni - il suo terzo matrimonio avrebbe dovuto essere l’ultimo e tante erano le aspettative, poco più di 28 anni fa, per le nozze celebrate a Chamois con l’architetto francese Daniel Rey. In realtà il sogno d’amore coronato dall’attrice nella piccola località valdostana, lontana dal traffico e dalla vita mondana, si interruppe dopo qualche anno; l’attrice si risposò una quarta volta nel 2013 con Vladimiro Tuselli, ex comandante di navi.

Sono tanti i ricordi dell’ex sindaco dell’epoca Attilio Ducly, 89 anni, primo cittadino per 3 mandati tra gli anni Ottanta e Novanta, decano dei maestro di sci della Valle d’Aosta, personaggio ancora brillantissimo, che unì in matrimonio la coppia nella sala comunale di Chamois, senza fotografi e solo alla presenza di pochi selezionati ospiti.

«Catherine era una donna straordinaria e in paese la ricordiamo in molti. - racconta Attilio Ducly - Possedeva un’eleganza e una raffinatezza innate. All’inizio degli anni Novanta comperò una villetta fuori paese, a metà strada tra il capoluogo e il lago di Lod, una casa che sistemò in modo splendido, circondata da abeti bianchi, abeti rossi e pini. Il prato era tenuto talmente bene che venivano a brucare i cuccioli di camoscio. Lei era entusiasta di quel posto che chiamava il suo “nido d’aquila”, perché qui veniva a rifugiarsi, lontana da tutto».

Il matrimonio celebrato a Chamois quasi 30 anni fa fu molto semplice; testimoni furono Giovanni Lubrini, che gestiva e gestisce tuttora il minimarket di Corgnolaz, e Anna Maranto-Anna, albergatrice. La sala fu addobbata, come riportano le cronache dell’epoca, dall’artigiano locale Emilio Lettry, famoso personaggio di Suisse, con una gerla in stile valdostano ricolma di fiori. Dopo la cerimonia non vi furono festeggiamenti particolari ma l’attrice, che all’epoca aveva 48 anni, organizzò poi in un secondo momento un pranzo all’Hotel Edelweiss (sulla piazza di Corgnolaz. chiuso dal 2007 ma proprio ora al centro di un progetto di recupero da parte di un gruppo guidato dall’imprenditore di Gignod Roberto Duclos), un altro luogo di Chamois che amava particolarmente; al ricevimento volle invitare tutte le famiglie del paese.

«Catherine ci disse che era un modo per conoscere meglio il paese che la ospitava. - ricorda ancora Attilio Ducly - Fu una festa bellissima, si mangiò, si bevve e si ballò, una festa in perfetto stile valdostano». Ripensando alle nozze, l’ex sindaco Ducly ha un momento di nostalgia: «Ricordo che dopo le formule di rito, augurai agli sposi lunga vita insieme e felicità ed è con un po’ di rammarico che scoprimmo in seguito che purtroppo le cose per lei andarono diversamente. Se nei primi anni del matrimonio con Daniel Rey, Catherine frequentò spesso la nostra località, anche con il figlio Gabriele Guidi, avuto del secondo marito Johnny Dorelli, negli anni successivi diradò le sue visite a Chamois e quando una delle ultime volte le chiesi il perché mi rispose che erano troppo dolorosi i ricordi che la legavano ai nostri luoghi». La villa dell’attrice in seguito fu venduta.

Attilio Ducly non ha neanche dimenticato le doti sportive della presentatrice. «Era un’ottima sciatrice, pareva accarezzare la neve e dimostrava una classe innata. - rivela il maestro di sci - Ricordo che mi diceva: “Attilio, tu vai avanti e io ti seguo”. Ho ancora in mente le bellissime sciate anche in fuoripista, sulla neve fresca. Ricordi che resteranno indelebili».

«Catherine Spaak era una signora nel vero senso del termine. Una donna molto semplice e alla mano, anche se bellissima ed elegantissima. - aggiunge Sara Rosset dello storico ristorante Chez Pierina, fondato dalla nonna Pierina Rigollet - Allora ero una bambina, avevo solo 10 anni e il locale era gestito dalla mia famiglia, ma mi ricordo bene di Catherine Spaak perché veniva sovente a casa nostra, anche se il suo luogo del cuore era l’Hotel Edelweiss».

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