“Quegli anni tra il 1956 e il 1958 quando don Adolfo Bois fu assistente dei ragazzi al Piccolo Seminario...”
Alla notizia della scomparsa di don Adolfo Bois avvenuta giovedì scorso, 17 agosto, ci sono tornate in mente alcune sue immagini quando dal 1956 al 1958 è stato l’assistente dei ragazzi che hanno frequentato la prima e la seconda media al Piccolo Seminario. Gli alunni erano 28, dei quali 2 sarebbero diventati preti. Adolfo Bois era chierico ma come i sacerdoti vestiva la talare, che contava 33 bottoni per ricordare gli anni di Gesù Cristo. La disciplina, con il rettore canonico Cesare Jeantet, era rigorosa: 2 ore di ricreazione al giorno e il resto del tempo in silenzio. Al termine della settimana l’assistente assegnava a ogni alunno il voto di studio e condotta: ad esempio, bastava rompere la consegna del silenzio anche solo una volta a settimana per vedersi appioppare 8 sulla tabella esposta all’entrata del Seminario. Questo comportava la punizione di non incontrare il martedì i parenti. L’assistente Adolfo Bois, però, cambiava sovente l’8 in 10 per non privare i ragazzi della visita dei familiari. Nell’ora di ricreazione dopo il pranzo assisteva alle partite a pallone in cortile, ombreggiato da alcuni ippocastani e con le porte che avevano i pali ma non la traversa. Talvolta tirava anche 4 calci al pallone: un’immagine che ricordava la scena di un film del neorealismo, nella quale un parroco gioca a calcio con dei ragazzi. Inoltre, organizzava partite in Seminario con squadre partecipanti al campionato regionale, come la S. Stefano di mister Walter Gaglietto e di alcuni giocatori poi ceduti all’Aosta. La domenica pomeriggio, dopo la recita dei vespri in cappella e la passeggiata che aveva come meta quasi sempre Regione Saumont, approfittando dell’assenza dei professori per i vespri in Cattedrale, permetteva di ascoltare nella loro sala la radiocronaca di Nicolò Carosio. Il periodo più duro per i ragazzi di prima e seconda media era quello successivo alla festività di Santo Stefano, quando iniziavano gli esercizi spirituali che duravano una settimana e in silenzio, compresi i pasti. Una sera, però, fu l’assistente stesso ad infrangere la regola per dire: «Oggi la Nazionale ha giocato con la Svizzera a Berna e ha pareggiato 1-1, con gol di Ballaman per la Svizzera e di Firmani per l’Italia». Diversi ragazzi di allora, compreso suo fratello Enrico, non ci sono più; e giovedì scorso, 17 agosto, hanno accolto don Adolfo Bois in Paradiso, dove adesso ricordano quegli anni in Seminario e pregano per i loro cari rimasti in Terra.