Quattro cantieri in appena cinque chilometri di statale L’odissea degli automobilisti tra Avise e Villeneuve
A Trepont di Villeneuve il suono ripetuto dei clacson è ormai la normalità. Al quarto cantiere nello spazio di appena 5 chilometri la pazienza è finita da tempo e c’è chi - rischiando grosso - sorpassa le auto in coda per bruciare un semaforo che diventa rosso troppo presto. L’incidente ancora non c’è stato, però i rischi per chi frequenta questa porzione della statale 26 aumentano a vista d’occhio. Dalla rotonda che porta ad Avise fino a Villeneuve - 5,1 km di strada - vi sono ben 4 interruzioni per lavori di ogni genere. Un tratto di strada che prima si affrontava in una decina di minuti (o anche meno) adesso può prendere pure una mezz’ora. E’ così ormai dal 17 maggio scorso. Una situazione che sta diventando insostenibile per i tanti pendolari costretti a fare i conti con la coda.
di un ponte e pulizia di un bosco
Chi vive ad Avise o in Valdigne - e utilizza la statale - prega ogni giorno di avere “un’onda verde” in un tratto di strada intasato di cantieri. Realisticamente è meglio sperare di non trovare tutti i semafori rossi, altrimenti il viaggio diventa esasperante. La situazione più critica è quella di Trepont, dove grazie al lungo rettilineo e a una buona visibilità i “furbetti” abbondano. Scatta il rosso, la prima macchina della fila si ferma e dietro almeno 5 o 6 auto - provare per credere - passano di corsa, nella speranza che dall’altra parte non arrivi nessuno. A Villeneuve, a pochi passi dallo svincolo per la Val di Rhêmes e la Valsavarenche, gli operai stanno scavando per nascondere sotto l’asfalto una porzione del metanodotto che da Pollein raggiungerà La Thuile. Trecento metri di corsia chiusa (quella che da Aosta sale verso Courmayeur), quando scatta il rosso vi sono almeno 3 minuti di stop forzato.
Un chilometro abbondante più su - siamo ad Arvier - c’è un altro semaforo: la coda si forma poco prima del bivio di Mecosse, il motivo della sosta è lo stesso di prima. Altra porzione di metanodotto, che per fortuna poi si svilupperà all’esterno della galleria. Magra consolazione, visto che il cantiere per lo scavo è ridotto a poche decine di metri prima dell’ingresso del tunnel ma il tratto di strada interessato dallo stop è quasi di mezzo chilometro. Per questioni di sicurezza fare code nella galleria è vietato: in questo caso poco meno di 5 minuti di stop tra il rosso e il ritorno al verde.
I guai, però, non finiscono con il metano. Un terzo cantiere sorge sul ponte di Leverogne, ad Arvier. In certi giorni si circola senza problemi, in altri appena dopo la rotonda dedicata a Maurice Garin ti si para davanti il solito segnalatore a 3 colori. Rosso? 2 minuti di stop. Mercoledì scorso, 26 maggio, si transitava sulla corsia di sinistra - quella che scende verso Aosta - per permettere alla ditta incaricata dall’Anas di procedere alla pulitura dell’impalcato del viadotto. I lavori in questo caso andranno avanti fino a fine settembre. Incrociamo le dita.
Uscendo da Leverogne il tachimetro segnala che sono passati appena 3,5 km da Trepont: altri 800 metri e ci si imbatte nel quarto semaforo, l’unica consolazione è che è l’ultimo (se non si contano Morgex e Pré-Saint-Didier, ma questa è un’altra storia) e che la durata della sosta è limitata, poco meno di 2 minuti. Dalla galleria dopo Leverogne a quella che porta verso Avise - di fatto sopra alla centrale della Cva - l’intera carreggiata di sinistra è stata chiusa al traffico. Le reti di protezione arancioni non nascondono qualche timido operaio al lavoro con il decespugliatore: anche questo è un cantiere dell’Anas, si consolida il muretto di sostegno a monte della strada e si fa pulizia del sottobosco. Quando scatta il verde in un baleno si arriva ad Avise: 5,1 km di strada, 22 minuti per percorrerla e certi pendolari che ti dicono con il sorriso “Che è ancora andata bene. Durante l’ora di punta, al mattino o verso le 17, le 17.30, per attraversare questa zona ci si mette almeno mezz’ora”. tra improperi e colpi di clacson.
“L’unica stagione per lavorare”
Situazione difficile, però una prima buona notizia c’è: entro venerdì prossimo, 4 giugno, i cantieri di Mecosse e Trepont dovrebbero terminare. Il rovescio della medaglia? Nel corso delle prossime settimane gli operai torneranno al lavoro per il metanodotto, sempre lungo la statale 26, visto che la tubazione deve arrivare a La Thuile. “Il cantiere tra Avise e Arvier - raccontano dall’ufficio stampa dell’azienda - si chiuderà entro lunedì 5 luglio”. La spiegazione che forniscono, relativamente a una densità di interventi in pochi chilometri di strada, è la stessa di sempre e non servirà certo a stemperare la tensione dei viaggiatori. “Purtroppo in Valle d’Aosta la stagione per lavorare sulle strade è molto corta”.