Quartiere Cogne, una petizione contro l’allacciamento a Telcha

Quartiere Cogne, una petizione contro l’allacciamento a Telcha
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Costi energetici che aumentano e una nuova caldaia che ti lega a vita al teleriscaldamento. È questo il pomo della discordia tra gli inquilini delle case popolari Stura e Filippini del Quartiere Cogne ad Aosta, dopo che l'Azienda Regionale Edilizia Residenziale li ha avvisati di avere avviato i lavori di manutenzione straordinaria per l'efficientamento energetico. Sono già una sessantina i firmatari di una petizione che si oppone all'allacciamento alla rete della società Telcha. E sono lavori importanti - collegati al Superbonus 110 per cento -, i quali contemplano l'isolamento delle pareti esterne del fabbricato - il cosiddetto cappotto -, la sostituzione dei serramenti, un nuovo impianto per l'acqua calda centralizzata e il rifacimento delle colonne di adduzione dell’acqua fredda. Ma è proprio il teleriscaldamento che accende gli animi, come spiega il portavoce degli inquilini Vanni Ghignone, presidente del Comitato Cittadino: «Ogni appartamento ha la propria caldaia allacciata alla rete del gas, pertanto il teleriscaldamento della Telcha non serve assolutamente a nulla, quindi i lavori sono completamente inutili: soldi buttati via. Siamo in democrazia e ognuno deve essere libero di scegliere il gestore che vuole. Invece, in questo caso, subiamo un’imposizione che ci priva di rivolgerci a quello che offre le condizioni economiche più vantaggiose». Vanni Ghignone punta il dito anche sulle modalità di esecuzione dei lavori: «Ci hanno imposto di togliere tutte le auto dal cortile tanto che la gente oggi non sa più dove lasciare la macchina, dato che anche nella vicina via Elter, a causa della pista ciclabile, non c'è più uno stallo e ne sono rimasti pochissimi anche nella piazza davanti alla scuola. Inoltre i parcheggi sono stati aboliti lungo la strada che costeggia le case Filippini e Giachetti proprio a causa dei lavori in corso. Ma i portatori di gravi handicap come fanno a spostarsi?».

Alessia Bosco, dirigente Arer del settore Utenza e Tecnico, fornisce chiarimenti in merito alla questione delle caldaie e del teleriscaldamento: «Gli inquilini degli edifici Stura e Filippini devono sapere che tutti i lavori saranno a spese dell'Arer, dalla caldaia in poi. Per quanto riguarda il costo energetico, per la massima tutela dei propri inquilini l'Arer ha stipulato un contratto con la società Telcha che garantisce il mantenimento nel tempo della convenienza economica pattuita rispetto alle altre fonti alternative disponibili sul mercato. È tuttavia evidente che se ciascun nucleo potesse decidere di adottare sistemi autonomi alternativi non si potrebbero raggiungere i risultati attesi, vanificando almeno in parte gli investimenti pubblici, oltre ad avere impianti non certificati, e quindi non rispondenti alla specifica normativa di settore. Aggiungo infine che la centralizzazione dell’acqua calda sanitaria e del riscaldamento dei fabbricati Stura e Filippini e l’allacciamento al teleriscaldamento fanno parte di un complesso di interventi legati all’efficientamento energetico dei 2 immobili. Senza l’allacciamento al teleriscaldamento non sarebbe possibile ottenere la classe energetica minima per accedere alle agevolazioni fiscali del cosiddetto Superbonus 110, e quindi, non sarebbero possibili neanche tutti gli altri interventi previsti».

Da sinistra Vanni Ghignone, presidente del Comitato Cittadino contrario all’allacciamento a Telcha, e Alessia Bosco, dirigente Arer del settore Utenza e Tecnico. A sinistra, casa Filippini di via Alessandro Pollio Salimbeni nel Quartiere Cogne sottoposta all’intervento di efficientamento energetico

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