Quartiere Cogne, residenti infuriati: «Lavori fatti male e cumuli di rifiuti»
Non c'è pace per il Quartiere Cogne. Risolto un problema se ne presentano altri e i residenti, a questo punto, sono veramente esasperati. E' una battaglia persa, sostiene la presidente dell'Associazione Quartiere Cogne Rosalia Ventrini, inondata di segnalazioni come quelle sui lavori di coibentazione fatti male, sulla pioggia che entra dagli infissi appena messi, sugli interventi lasciati a metà con il cappotto di polistirene espanso che cade dalle pareti esterne, acqua imbevibile che scorre dai rubinetti, mucchi di spazzatura tra cassonetti pieni, attrezzi da cantiere abbandonati un po' ovunque e ponteggi da tempo che fasciano edifici abbandonati al proprio destino. Benvenuti all'inferno potremmo dire, ed è così infatti che lo pensa una signora che vuole rimanere anonima e che ci mostra il suo appartamento nello stabile Giacchetti di via Liconi: «Ho chiesto un'infinità di volte all'Arer di venire a vedere in che modo hanno eseguito i lavori e tutte le volte mi hanno risposto che passeranno a controllare ma fino ad oggi non ho visto nessuno». La padrona di casa sottolinea che «Questa portafinestra in cucina che dà sul balcone è un vero problema con la pioggia che entra nell’alloggio dato che è stata piazzata senza rifiniture laterali e sul pavimento». Tutto intorno infatti è contornata da un solco che lascia entrare vento e acqua, ma c'è dell’altro. «Da quando sul mio pianerottolo hanno fissato un ponteggio per i lavori - continua la nostra interlocutrice - si è avvallato il piano dove hanno sede il lavello e i fuochi, tanto che le mattonelle che lo ricoprono si sono spaccate o rialzate. Anche la lavastoviglie ne risente visto che lo sportello si chiude male. Le sembra giusto che io debba vivere così?». Lo sgomento è palpabile e le ultime parole della signora suonano come una denuncia: «Ma è possibile che l'Arer non abbia un preposto che venga a controllare l'andamento dei lavori e soprattutto che siano fatti a regola d’arte?». Girando poi per il quartiere sempre con la presidente Rosalia Ventrini si notano diverse situazioni anomale, come il al numero civico 20 di di via Liconi al numero 20 con le pareti esterne disastrate dal distacco del cappotto termico, rotolato fin sotto le scale che portano alle cantine e sbriciolato sul marciapiede. Poco più avanti siamo alle solite: cassonetti pieni e montagne di rifiuti - ci sono anche una lavatrice e un passeggino per bambini- lì ormai da mesi. Una passante riferisce: «Ho visto gente buttar la spazzatura e l'ho guardata e la risposta è stata “Ma perché non si fa i fatti i suoi?”. Ecco, questa è la situazione». Un problema dietro l’altro, dunque, ed anche la presidente Rosalia Ventrini ne è consapevole: «Abbiamo esposto questi problemi al presidente dell’Arer Ivo Surroz il quale ci ha assicurato il suo interessamento, indirizzandoci alla dirigente Alessia Bosco ma alla fine tutti si palleggiano i problemi lasciando i residenti nel disagio. Questo è un quartiere che non trova pace, proprio così. Alcune nostre rivendicazioni sono state accolte, come l’installazione di telecamere, però c'è tanto altro da fare. Se non c'è una collaborazione attiva qui andrà sempre peggio e i residenti ormai sono stanchi».