Qualificati i primi operatori socio sanitari del percorso integrativo con le scuole e ventuno giovani del corso di formazione di base
Nei giorni scorsi sono stati qualificati 45 nuovi operatori socio sanitari e sono stati 2 i percorsi, cofinanziati dal Fse, che hanno portato alla loro qualifica: il corso da 1.000 ore rivolto a giovani fino a 24 anni e il percorso integrativo per operatore socio sanitario (Oss) nel sistema IP rivolto agli studenti dell’Itpr Corrado Gex di Aosta e dell’ISILTeP di Verrès.
I 24 studenti del percorso integrativo che si sono qualificati hanno affiancato alle ore di lezione e alle attività di alternanza scuola-lavoro previste dal percorso scolastico, le ore di formazione e di stage della formazione professionale. La Valle d’Aosta è tra le poche regioni che ha inserito l’opportunità per gli studenti degli ultimi anni della scuola secondaria di secondo grado di acquisire, a seguito del superamento dell’Esame di Stato, anche l’attestato di qualifica di Oss.
Molti dei giovani che hanno superato l’esame di qualifica, data la possibilità dell’inserimento lavorativo in deroga all’acquisizione dell’attestato di qualifica, prevista dalla recenti disposizioni nazionali anti-Covid, stanno già operando presso le strutture socio-sanitarie della nostra regione.
«Vedere 45 ragazzi qualificati ci riempie di orgoglio» dichiarano gli assessori al Lavoro Luigi Bertschy, agli Affari europei Luciano Caveri e alla Sanità Roberto Barmasse. «In particolare raccogliamo i primi frutti dell’impegno profuso nel 2018, da tutti gli attori coinvolti, per inserire il percorso integrativo Oss nella scuola. Ci felicitiamo con tutti i neo-qualificati e auguriamo loro una proficua carriera lavorativa in un settore che, oggi più che mai, necessita di personale qualificato. Crediamo fortemente che la formazione professionale sia uno dei tasselli per la ripresa della nostra economia e per questo, a seguito di un attento monitoraggio di questa prima esperienza, valuteremo le modalità di prosecuzione dell’iniziativa».
«Esprimiamo, a nome di entrambe le Istituzioni scolastiche, e in particolare dei docenti che hanno seguito i ragazzi in questi anni, una grande soddisfazione per i risultati raggiunti e per la lungimiranza del progetto avviato» dichiarano i dirigenti scolastici Patrizia Bongiovanni (Itpr Corrado Gex di Aosta) e Luca Barbieri (ISILTeP di Verrès).
«Riteniamo che questo percorso, reso possibile dalla collaborazione fra le Istituzioni scolastiche, i diversi Assessorati regionali coinvolti e l’Ente formativo Progetto Formazione sia di grandissimo valore e possa rispondere all’esigenza di preparare una figura professionale, con un percorso teorico solido e completato attraverso esperienze sul campo, sempre più preziosa e ricercata nel nostro contesto sociale. Valutiamo, pertanto, importante il ripetersi, in maniera sistematica nei prossimi anni, di tali opportunità per i nostri studenti che già al momento della scelta del loro percorso scolastico sono fortemente orientati verso le professioni di cura, di aiuto e sanitarie».
Il percorso sperimentale, previsto per le classi di 2 bienni scolastici, vede coinvolti ora i ragazzi della seconda edizione impegnati negli stage presso le strutture residenziali per anziani e successivamente presso l’ospedale, grazie alla collaborazione del Celva e dell’Usl.
Inoltre al momento sono previsti percorsi formativi per adulti per formare 106 nuovi operatori socio sanitari dei quali 46 si qualificheranno nell’autunno 2021.
«Come enti gestori delle strutture per anziani non possiamo che rallegrarci per la qualifica ottenuta da questi giovani. - afferma Mauro Lucianaz presidente dell’Unité des Communes Grand-Paradis e Coordinatore della Conferenza dei Presidenti delle Unités - Siamo lieti di poter dare il nostro contributo in un percorso di formazione così cruciale per il nostro territorio, soprattutto nel momento storico che stiamo attraversando. Grazie ad un proficuo confronto con l’amministrazione regionale, possiamo accogliere nuovamente gli studenti nelle nostre strutture, rispettando tutte le misure di sicurezza. Consentiamo così ai ragazzi di completare il ciclo di studio con un’esperienza che potrà arricchirli, non solo da un punto di vista professionale, soprattutto dal punto di vista umano».